Nightingale Lane, Londra: Bespoke interiors by Ermesponti per una residenza privata. Parte seconda: la zona living.

Riprendiamo la piccola serie di post dedicata agli interni su misura – anzi, “bespoke” – realizzati per la residenza londinese di una giovane coppia, a Nightingale Lane.

Dopo il post sulla cucina, è un piacere oggi presentarvi la parte di residenza legati ai piaceri del convivio e della comodità…

  • LA ZONA “LIVING”, CON PANNELLATURA IN LEGNO, AREA COMFORT E NICCHIA PER I VINI

Bespoke interior for a London home by Ermesponti

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La giovane coppia nostra cliente è appassionata di vini: da questa passione nasce l’esigenza di un adeguato alloggio per bottiglie e accessori correlati.

Per soddisfare questa necessità, Ermesponti ha scelto un angolino del “living” particolarmente gradevole e intimo, tra cucina e la zona pranzo.

In quel punto preciso è stata progettata e realizzata una nicchia laccata a mano dove è possibile riporre i calici da vino e il decanter; sotto di essa – in posizione estremamente comoda – si trova il vano refrigerato, mentre sopra il tutto trovano posto le singole bottiglie, nell’apposita struttura “ad alveare”, ideale per funzionalità ed estetica.

Wine cellar handmade by Ermesponti

L’intera pannellatura è realizzata in quercia intagliata.
La nicchia laccata internamente presenta una fascia orizzontale che enfatizza la grana del legno.
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A bespoke interior in London home by Ermesponti

  • LA SEDUTA NEL BOW-WINDOW

All’interno del bow-window è stata progettata e realizzata una piacevole zona comfort, con poltroncine in pelle dal design asimmetrico.

E’ un “mini salotto” gradevole e appartato, corredato di un piccolo tavolo a una gamba, nel mezzo.

Il piano del tavolo, in pelle pieno fiore, presenta angoli tagliati a 45 gradi, per accentuarne la personalità.

Table part of a London bispoke interior

Bespoke interior for a London home by Ermesponti

Prossimamente altri aggiornamenti sul resto del progetto di bespoke interiors progettato e realizzato da Ermesponti a Londra… a presto!

Nightingale Lane, Londra: bespoke interiors by ermesponti per una residenza privata. Parte prima: la cucina.

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 Ermesponti ha sviluppato molti progetti di interni “su misura” – o “bespoke” se preferite – in UK, e in particolare a Londra.

Recentemente, il passaparola locale ci ha fatto incontrare una giovane coppia, alla quale abbiamo presentato – in modo del tutto informale – la nostra attività professionale, con un focus specifico sul “bespoke interiors”.

Hanno subito colto in pieno il senso e la qualità del nostro lavoro, e nello spazio di poco tempo hanno sentito di essere sulla stessa lunghezza d’onda della nostra azienda, al punto da decidere di affidarci un incarico molto importante: la loro residenza.

FullSizeRender (2)

Il concept layout della residenza londinese dei nostri clienti

Al secondo incontro, dopo un paio di settimane, ci siamo ritrovati per esaminare insieme alcuni disegni in 3D del nostro progetto per la loro abitazione, unitamente ad alcuni campioni. 

Si decide di partire con i lavori senz’altro indugio, sulla base di una prima stima di costi e tempi.

Un successivo incontro è stato poi dedicato a un approfondito esame della residenza, alla visione di alcuni materiali, ai disegni definitivi e al preventivo finale, e l’accordo – visto anche l’impegno a rispettare delle scadenze piuttosto ravvicinate – è stato siglato.

Nel giro di una settimana sono stati finalizzati i disegni esecutivi, ordinati i materiali necessari e fatti partire i lavori. 

Alla fine, la produzione nei laboratori Ermesponti è stata conclusa nel giro di due settimane, al termine delle quali i nostri stessi installatori hanno provveduto a mettere in opera gli arredi su misura nell’arco di pochi giorni.

  • DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Il progetto aveva come focus principale l’armonizzazione dello stile tradizionale della casa con la parte nuova in cemento, sul retro.

Ermesponti ha progettato e realizzato un interno su misura al di sopra delle mode, dove gli arredi sono completamente integrati con l’architettura della casa.

materials

La palette dei materiali e colori selezionati per il progetto


Il progetto consiste in tre parti principali: la cucina, con una parte che affaccia sulla zona “living”; la pannellatura della zona pranzo con una piccola area comfort, seduta nel bow-window e una nicchia dedicata ai vini; la libreria-parete divisoria tra “living” e zona pranzo.

Ogni parte è diversa, ma in relazione con il tutto, e si percepisce chiaramente la liason tra i vari ambienti, aspetto che conferisce armonia all’intero piano terra della residenza.

Come richiesto dai proprietari, abbiamo realizzato un interno dallo stile unico, con forme minimaliste e materiali realizzati ad hoc.

L’uso di materiali diversi e il conseguente, sottile contrasto creano una piacevole sensazione di sofisticata eleganza.

E’ la perfetta espressione della capacità di Ermesponti di dare ad ogni singolo dettaglio il massimo del valore, attraverso un’accurata lavorazione.

  • PARTE PRIMA DEL PROGETTO: LA CUCINA

kitchen mini sketchLa padrona di casa adora cucinare.

La sua cucina è stata espressamente  progettata e realizzata sulla base di una notevole dotazione di elettrodomestici.

Ogni elemento è realizzato in compensato marino resistente all’acqua al 100% di elevata qualità: lo stesso usato per gli yachts.

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La cucina che abbiamo immaginato, visualizzata in un render

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La cucina, così come l’abbiamo realizzata: identica al progetto descritto nella presentazione

La texture delle ante e dei cassetti è in quercia intagliata, realizzata appositamente nei nostri laboratori per questo cliente, con particolare attenzione ai toni della verniciatura.

Una cura del dettaglio che abbiamo applicato a tutti gli aspetti di questa realizzazione, sempre interpretando ogni singolo desiderio nel rispetto della sensibilità personale del cliente.

Un altro esempio? I cassetti verticali per la collezione di spezie ed aromi!
Un piccolo dettaglio, ma di grande importanza per la padrona di casa, che ha visto realizzato in pieno un particolare desiderio, con sua grande soddisfazione.

A presto con nuovi aggiornamenti sulle altre parti dell’arredo bespoke per questa residenza londinese: stay tuned!

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kitchen PULL OUT

La pre-installazione dei cassetti per le spezie, in quercia intagliata (prima della verniciatura nel colore prescelto)

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FOTO NIGHTINGALE_HQ-50

Il risultato finale della cucina, con i cassetti verticali ben integrati, vicino al doppio forno.

Il Salone del Mobile di Milano: già oltre il Design.

Parliamoci chiaro: non occorre falsa modestia per affermare che il Salone del Mobile di Milano è una manifestazione fieristica ed espositiva che non ha eguali al mondo.

Né i suoi stand – progettati e curati in ogni minimo dettaglio – né leSalone del Mobile di Milano: già oltre il Design aziende, che si preparano per mesi ed espongono in questi gioielli il
meglio delle loro collezioni, sono comparabili con qualunque altra manifestazione si possa trovare altrove, in tutto il mondo.

In questo post, scritto a caldo appena dopo la chiusura della manifestazione, qualche riflessione dal punto di vista di Ermesponti bespoke interiors.

  • PERCHÉ SECONDO NOI MILANO È GIÀ OLTRE IL DESIGN

Noi come Ermesponti siamo outsider rispetto alla produzione di serie,  in quanto facciamo interni sartoriali – bespoke interiors.

Ma ci sentiamo di avere abbastanza esperienza – tre generazioni; un ambito che spazio dal retail al marine al residenziale;  l’unica collezione firmata Gio Ponti per la casa Adatta, la famosa Apta – per intuire che il mondo del Salone del Mobile può svincolarsi del bollino del marchio ‘Design’ e da tutti i suoi corollari… designer compresi. 

  • OLTRE IL DESIGN E OLTRE I MAKERS

Come ampiamente trattato da illustri studiosi, il nostro primato è l’artigianato, la prototipazione, la progettazione, la tradizione e la ricerca.Salone del Mobile di Milano: già oltre il Design

“Makers”, dirà qualcuno… stiamo attenti però: il fenomeno è americano, le nostre radici di artigiani sono più lunghe: botteghe di famiglia, piccoli imprenditori, progettisti, visionari… forse anche questa è un etichetta che ci scivola addosso.

Il nostro è Il Salone del Mobile punto e basta. Cos’è il mobile? Ciò che arreda e rende abitabile un’immobile. Si può muovere, traslocare, ereditare. Ripartiamo da qui. Ecco i nostri 3 punti: prodotto, architettura, sostenibilità.

  • RIPARTIAMO DAL PRODOTTO

Rifondiamo il processo produttivo senza soluzione di continuità tra progettazione e produzione.

Rifondiamo la ricerca sulla nostra tradizione.

Riprendiamo a parlare italiano e riportiamo al centro dell’attenzione i valori italiani che hanno reso famoso il mondo del mobile italiano.

Le aziende che lo stanno facendo ci sono: dalla piccolissima Ermesponti nel mondo del cosiddetto su misura,  alla gigantesca Minotti nel mondo della produzione di serie di imbottiti.

  • SVINCOLIAMOCI DALLA FUGACITÀ DELLE MODE E RI-SINTONIZZIAMO I VALORI DEGLI INTERNI SULL’ARCHITETTURA

Il mondo degli interni italiano nasce dell’architettura (mai dimenticare che lo spazio interno nasce a Roma).

I nostri migliori progettisti di interni (ribattezzati designer all’estero) erano architetti.

I designer abitano a Londra gli architetti a Milano o nei centri storici italiani e vanno in bicicletta in laboratorio tutti i giorni.

  • SOSTENIBILITÀ VERA

Si parla molto di sostenibilità;  vera prova della sostenibilità di un prodotto è nella sua bellezza e nella sua durevolezza che lo rendono capace di assolvere alla sua funzione e/o ad un’altra, secondaria per generazioni.

La bellezza salverà il mondo un giorno, disse Fedor Dostoevskij. Ma tutti i giorni la bellezza di un tavolo lo salva dalla discarica e lo rende oggetto ereditabile di padre in figlio.

Parafrasando una nota pubblicità di orologi, nessuno possiede mai interamente un vero mobile di qualità ma lo custodisce per la generazione successiva.

  • INFINE: ITALIA VS. IKEA

Il cerchio si chiude qui;  il lusso è discreto, i materiali durevoli,  la sobrietà delle forme capace di andare oltre il tempo, l’adattabilità o la personalizzazione dei pezzi capaci di soddisfare tutte le esigenze nel tempo.

Perché quindi parlare di IkeaPerché l’Italia è una gigantesca antagonista dell’approccio Ikea; design usa e getta. Il mobile italiano è lo slow food rispetto al fast food; i nostri bar o caffè del corso contro Starbucks.

Il primo passo è la consapevolezza della nostra diversità e dei nostri valori.

Il secondo passo è “l’assaggio”. Facciamo assaggiare il nostro metodo e il nostro prodotto ai nostri amici di tutto il mondo; supererà tutte le loro aspettative e aprirà loro nuovi orizzonti.

Le Design Week di tutto il mondo parlano già italiano, ma non perché il Design sia italiano, perché sono percepiti ovunque come italiani i valori che lo ispirano nel profondo: qualità, bellezza, sostenibilità, genialità, visione.

Milano è oltre l’etichetta di Design e oltre i designer, e perfino oltre le Design Week nate in tutto il mondo. Milano è unica; é la città del Salone del Mobile. È la capitale del ‘distretto produttivo’ del Made in Italy. Qui a Mantova si dice: Milan l’é pur semper Milan!

Salone del Mobile di Milano: già oltre il Design

Zaha Hadid ha vinto la Golden Medal. La sua visione dell’architettura d’interni e i punti in comune con il lavoro di Ermesponti.

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La bella notizia è già sulla bocca di tutti:

Zaha Hadid ha vinto la Royal Gold Medal 2016 per l’Architettura, prima donna ad aggiudicarsi questo prestigioso riconoscimento.

Era il 1995 quando vedemmo per la prima volta un edificio di Zaha Hadid, il suo primo: la famosa Vitra House Fire Station.

In quel periodo, studiavamo Architettura a Firenze ed eravamo profondamente affascinati  dagli aspetti di rottura totale di questo tipo di architettura, completamente e magnificamente fuori contesto… che spettacolo!

vitra-house-fire station

E poi, nella stessa location, tutte quelle straordinarie realizzazioni dei grandi maestri: lo showroom VitraHaus di Herzog & de Meuron, il Vitra Design Museum di Frank Gehry and la Conference Hall di Tadao Ando…

Ed ecco che, una ventina d’anni dopo, l’architetto di origine irakena vince il più importante premio al mondo per l’architettura, la “Golden Medal”, con approvazione diretta di sua maestà la Regina d’Inghilterra.

Il discorso che Zaha Hadid ha tenuto alla cerimonia di premiazione ci ha fatto pensare: molti aspetti da lei evidenziati in tema di Architettura ci sono suonati particolarmente familiari… ci è parso quasi di sentire enunciati i princìpi cardine dell’attività di Ermesponti!

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1.
” L’architettura ha anche il ruolo di far sentire bene le persone, nello spazio che abitano…”
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Esattamente: anche per noi, lo scopo finale dell’architettura è lo spazio interno. Qualcosa di cui siamo – entrambi – profondamente convinti.
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2.
“Quindi dobbiamo impegnarci ad alzare gli standard dei nostri edifici pubblici, delle scuole, delle case… “

Ci piace pensare che l’architettura non riguardi tanto l’espressione dello stile di vita di qualcuno, ma uno strumento, attivo e in grado di alzare gli standard di qualità da un punto di vista funzionale, strutturale ed estetico… è sempre stata questa l’idea del nostro maestro Gio Ponti, e noi siamo completamente d’accordo!
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3.
“Questo premio è un onore per il mio studio, ma anche per i miei clienti”

Il che significa che i clienti sono parte del team di lavoro. E in effetti, a nostro parere, non può essere che così. Quando il tuo incaarico è la realizzazione si un’architettura progettata e realizzata “su misura”, il cliente è al centro del processo creativo. Potremmo dire che, da Ermesponti, il cliente è l’aspetto più importante di tutto il progetto.

Sentendoci così vicini alla sensibilità di Zaha Hadid… ci fa sognare

Chissà che non ci chiami, un giorno, a realizzare gli interni di uno dei suoi straordinari edifici!

zaha-hadid-building-baku

Da Adolf Loos a Ermesponti bespoke interiors, via Rinascimento Italiano. Partenza dal banco del falegname Alberto.

Un passaggio davanti al tavolo da laboratorio del nostro Alberto riserva sempre sorprese interessanti. Oggi, ad esempio: fasce di cuoio nero tagliato a 45 gradi accostate a formare… che cosa?
Ermesponti bespoke interiors - colonna dorica in cuoio
Il disegno originale di questa lavorazione deriva dal tavolo da architetto dietro la porta a vetri che divide il laboratorio artigiano ermesponti dallo studio di architettura  poddaponti architetti.
ermesponti bespoke interiors blog: adolf loos e la colonna dorica grece.
L’idea nasce, invece, da un riferimento importante:  avete presente il progetto dei Adolf Loos per il concorso del Chicago Tribune? Sì, quel progetto iconico che non è possibile dimenticare… (una cosa dell’altro ieri…), la colonna dorica come simbolo dell’ architettura occidentale! Semplicemente grandioso no?
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Inventare vuol dire invenire, come ritrovare, declinare, ridisegnare i profili (lineamenti) e i simboli (l’ordine architettonico) del meglio della  nostra cultura architettonica e artistica.
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Ecco cosa rifacciamo tutti i giorni da un foglio bianco ad un banco (da falegname) in Ermesponti bespoke interiors.
Da Adolf Loos a Ermesponti bespoke interiors
Dalla testa alla mano, “le seste negli occhi” diceva Michelangelo Buonarroti, al quale si è ispirato Steve Jobs per integrare hardware, software e design nella sua Apple.

Il metodo end-to-end nasce nelle botteghe del rinascimento italiano. Non dimentichiamolo, non per scriverlo nei libri, ma per rinnovarlo nei laboratori dei nostri distretti produttivi. Il terzo rinascimento può iniziare solo da qui.

E, prima di lasciarci, una curiosità: la citazione di ciò che disse il grande Adolf Loos nel presentare il suo progetto per il Chicago Tribune:

Le grandi colonne sono state finora costruite solo in stile romano, mai in quello greco. Questo pensiero era rimasto fino ad ora implicito, ed è venuto ora a esplicita espressione. La grande colonna dorica greca verrà costruita. Se non a Chicago in qualche altra città. Se non per il Chicago Tribune per qualcun altro. Se non da me da qualche altro architetto.

ermesponti bespoke interiors e una colonna dorica in cuoio

 

Ermesponti progetta e realizza come piena espressione del suo metodo end-to-end il nuovo store Corneliani in Av. Georges V a Parigi.

Un bel regalo sotto l’albero per il brand mantovano Corneliani, che apre – proprio il giorno dell’antivigilia di Natale – il nuovo store parigino, nel cuore della capitale francese.
Abbiamo avuto l’onore e l’onere di progettare e realizzare lo store, incarico che ci ha profondamente impegnato per tutta l’ultima parte del 2015.
Le linee guida su cui si basa il progetto per il nuovo flagship parigino di Corneliani sono principalmente due – come sempre nell’approccio progettuale di Ermesponti bespoke interiors.
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La prima deriva dalla natura stessa dello store che, essendo un flagship, deve rappresentare al meglio l’identità del marchio.
La seconda è di natura più squisitamente architettonica e riguarda la “contestualizzazione”  del concept del marchio Corneliani nella realtà specialissima di Parigi: la capitale francese è ovviamente città unica al mondo. La location cittadina, inoltre, è particolarmente impegnativa: il negozio si trova in un punto centrale del triangolo della moda parigino tra gli Champs Elisées, Avenue Montagne e Rue Georges V.

La sfida del progetto Corneliani Flagship Store a Parigi è stata quella di conciliare le due esigenze:  l’espressione della  brand-identity da una parte e il rispetto del Genius Loci dall’altra.

L’occasione, in questo caso, ci è stata data dalla facciata che – essendo “il volto dell’edificio” – è stata progettata come un vero e proprio filtro tra le due identità forti della città e del negozio.
Project for Corneliani Paris store
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Corneliani Paris brise-soleil
Come si vede in queste immagini, che ritraggono il
negozio prima dell’intervento architettonico, le dimensioni eccezionali dell’unica vetrina – ingresso del negozio – alta più di 4 metri, ci hanno aiutato a considerarla e a progettarla come una “facciata nella facciata” dell’edificio. Un portale marmoreo perimetrale sottolinea – come una vera e propria cornice – la finestra del marchio mantovano su Parigi; quasi un
quadro firmato Corneliani.
Paris Corneliani Store project sketch by ermesponti
corneliani-ermesponti-interiors
 Fin dal primo sopralluogo abbiamo individuato quale dovesse essere – in termini di visibilità – il punto di forza del progetto.
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La  parte alta della vetrina-facciata rappresentava un punto debole del negozio; sia all’interno per la sua altezza eccessiva, che all’esterno perché necessitava di un’adeguata schermatura contro la luce solare.
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Era necessario, da un punto di vista funzionale, quell’elemento che i francesi chiamano brise-soleil. 
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La nostra scelta è stata fare di questo aspetto funzionale una scelta caratterizzante… in questo modo.

La soluzione è stata quella di disegnare una sorta di “nuvola” targata Corneliani. Una vera e propria nuvola stratificata di anelli mantegneschi che rimandano immediatamente al brand-pattern aziendale e al famoso e bellissimo  background culturale che lo lega indissolubilmente con il territorio e la storia di Mantova.

Corneliani-Parigi-ingressoIl brand-pattern  del marchio è elevato a potenza  e moltiplicato per 7 strati di anelli intrecciati illuminati da speciali barre LED e da quasi altrettanti layers per la distribuzione e regolazione della luce.

Ci sono voluti mesi di prototipazione nei laboratori Ermesponti bespoke interiors per testare i materiali più leggeri, le potenze, le combinazioni, le inclinazioni delle luci e ogni altro minimo dettaglio.

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La vetrina-facciata diventa un elemento tridimensionale leggero,Corneliani Paris shop by ermesponti luminoso, trasparente,  quasi una membrana; è paragonabile ad una sorta di filtro (una nuvola di nebbia mantovana?)  non solo da guardarci attraverso – see-through – ma anche da passarci attraverso: walk-through!
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Gli anelli sono stati realizzati con un innovativo materiale leggerissimo composto da due sottilissimi strati di alluminio a sandwich (D-bond) e i braccialetti sono stati ricavati da più di 4000 metri di nastro rivestito da un esclusivo tessuto leggermente metallizzato di un colore appena appena dorato. (Tutti, in Ermesponti, ne abbiamo incollato almeno un centinaio di metri… dal verniciatore al responsabile acquisti!).

L’effetto d’insieme  rimanda ad una sorta di trasposizione moderna del motivo traforato delle “grilles” parigine, ma anche ai trafori metallici che innervano la struttura dell’icona parigina per eccellenza – la Tour Eiffel – o ai trafori moderni di alcune delle facciate contemporanee dei suoi musei più famosi come per esempio l’istituto del mondo arabo di Jean Nouvel.

Il marchio mantovano si affaccia così in una delle più famose vie del lusso parigine con un’identità ben riconoscibile, espressa dalla forza del proprio brand pattern che affonda le sue radici nella profondità dell’iconografia del Rinascimento italiano, ma allo stesso tempo lo declina in materiali e colori più vicini alla sensibilità e alla cultura della prestigiosa location parigina.Corneliani-ingresso-ermesponti
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Attraversata la nuvola mantegnesca , il visitatore si trova all’interno, in una sala quadrangolare il cui lato lungo corrisponde alla facciata, e riconosce subito tutti i materiali tipici del consolidato concept del Brand.
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Il pavimento è di marmo grigio imperiale; il brand wall è rivestito di quadrotte di ebano macassar massello – intrecciate a basket come la trama e l’ordito di un tessuto prezioso; il logo è su un pannello in carbonio nero;  le nicchie e le boiserie in ebano lucido con il fondo chiaro in suede si aprono alte e maestose a dare respiro e proporzioni da grandeur parigina alla prima sala del negozio.
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Questa sala sarà dedicata infatti alla collezione di punta del marchio – ID- la cui modernità viene enfatizzata da ogni singolo dettaglio dei moduli espositivi. Un esempio? Le mensole in ebano sguinciate con top in linoleum-desktop color mauve lavorato a 45 gradi e con bordo in acciaio inox lucido.
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La zona cassa è stata collocata all’interno del corner dedicato allaCorneliani-parigi-dettaglio-ingressocamiceria e agli accessori, vicina e ben  visibile  dall’ingresso. Il maxi-camerino al servizio di questa sala si trova in posizione più  defilata, nell’angolo a sinistra.
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Dalla parte opposta,  una sala laterale con il soffitto ribassato funge da spazio di decompressione verso la retrostante zona Vip.
Quest’ultima sala è caratterizzata da un layout dalla  geometria irregolare che viene enfatizzato  dalla scansione delle nicchie espositive dedicate alle specifiche tipologie di prodotto; maglieria, cravatte, scarpe, abito formale. Sul fondo si fa notare una nicchia dedicata alla collezione sartoriale da sempre fiore all’occhiello del marchio Mantovano; un piccolo tavolo scrivania dedicato alla scelta dei tessuti e di tutti i particolari tipici dei suoi “bespoke-suit”. Anche qui in posizione angolare, un maxi-camerino prova e una piccola zona salotto dedicata.
Corneliani-interior-design-notteCorneliani-Paris-Flagship-store

La mostra “Io sono il sarto” e la nobiltà del mestiere artigiano: dal 16° secolo a via Montenapoleone.

Era il sedicesimo secolo, quando qualcuno fece un ritratto di un mestiere artigiano, nobilitato dall’arte del ritratto non meno che dal vestito elegante del soggetto.ermes-ponti-moroni

Si tratta del famoso dipinto “Il sarto” di Giovan Battista Moroni, ora in mostra a Bergamo fino al 28 febbraio all’Accademia Carrara e in altre sedi, nell’ambito dell’esposizione “Io sono il sarto. Moroni a Bergamo “.

Per noi questo quadro rappresenta la nobiltà del mestiere dell’artigiano.

Ci viene in mente Adolf Loos che nelle più belle sartorie di moda viennesi di inizio secolo faceva collocare una copia di questo dipinto (vedi qui sotto l’area di attesa con camino presso il bovindo della Sartoria Goldman & Salatsch, sulla Michaelerplatz, Vienna, 1909 circa).

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 Facendo un salto nel tempo, nella cultura e nello spazio, tutto questo è stato interpretato da noi di Ermesponti all’interno di un negozio di via Montenapoleone a Milano, con un’opera dello scultore mantovano Nicola Biondani, appunto un sarto.

Si tratta di un bassorilievo realizzato appositamente per il negozio Corneliani di Montenapoleone. Abbiamo voluto fortemente quest’opera come rappresentativa dell’identità del brand mantovano e della nostra cultura italiana sartoriale ed artigianale insieme.
Il sarto di Biondani si ispira a quello di Moroni come a un riferimento diretto, una declinazione in forma scultorea portata ai nostri giorni – è infatti vestito con abiti contemporanei – ma vuole affermare la stessa cosa: la nobiltà di questo mestiere.
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Natale 2015: un messaggio per noi?

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Eccoci qui: è di nuovo Natale. Succede una volta all’anno. Ma è solo una questione di vacanze, auguri o regali? Il nostro Natale qui in Europa è ancora autentico e credibile?
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Quest’anno con l’intenzione di farvi un regalo più vero e degli auguri più sinceri ci viene da chiederci qual è il vero significato del Natale al giorno d’oggi. Forse il senso del Natale è molto più semplice di quanto si possa immaginare; è il figlio di Dio che é venuto sulla terra per noi, qui con noi (Emanuel significa “Dio con Noi”). C’è solo un Dio (comunque lo si voglia chiamare o negare) e suo figlio è venuto qui per dirci che siamo tutti fratelli e sorelle, figli dello stresso Padre. Il messaggio del Natale è solo questo!
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Ma se davvero credessimo fino in fondo in questo semplice messaggio, allora sì che il nuovo anno sarebbe davvero nuovo e felice. Non solo un nuovo numero progressivo sul nostro calendario. A ben pensarci questa nuova regola potrebbe governare il mondo intero: se pensiamo ad  ogni uomo come a un nostro fratello,  potremmo iniziare a comportarci con lui come vorremmo che lui si comportasse con noi (questa è “La regola d’oro” dell’umanità.).
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Vi auguriamo un nuovo tipo di Natale quest’anno e  – di conseguenza – un anno davvero nuovo.  Se solo ognuno di noi fosse capace di vivere in pace con il proprio prossimo, non ci sarebbe più nessun tipo di guerra. Possiamo farcela, dipende da ciascuno di noi. Sono passati già più di duemila anni: cosa stiamo aspettando? Iniziamo adesso.
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Immagine: “Cena a Emmaus”, 1601
Michelangelo Merisi da Caravaggio 
National Gallery, London

Peter Zumthor – Un interessante approccio olistico

Peter Zumthor from Ermes Ponti bespoke interiors blog.

Alcuni anni fa, Peter Zumthor è stato insignito della Medaglia d’oro del RIBA – Royal Institute of British Architects: il premio più prestigioso dell’architettura britannica.

Ho trovato per caso, navigando online, il video del discorso che tenne per l’occasione. L’impressione che mi ha dato, fortissima, è quella di un approccio all’architettura in cui noi di Ermesponti  ci riconosciamo completamente, al punto che… questo post mi è nato di getto.  Ma prima vediamoci il video.

Il background
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Peter Zumthor è figlio di un falegname – come Paolo Ponti, ed è forse per questo che sono entrambi così pragmatici, ed amano i materiali più delle forme. Sono entrambi architetti, per formazione e per professione, ma nel loro sangue scorre comunque un qualcosa che ha a che vedere con il lavoro delle mani. Zumthor ammette di non preoccuparsi più di tanto della Bellezza (intendo l’astratta, concettuale Bellezza architettonica), mentre il suo lavoro si focalizza principalmente sul “creare uno spazio giusto per la sua funzione”. Esattamente ciò che è sempre stato il nostro focus principale, con PoddaPonti Architetti. Dovremmo forse dire che la funzione viene sempre prima, e la bellezza segue? (Le regole di Vitruvio sono incentrate su questo: Utilitas/Funzione + Firmitas/Stabilità  = Venustas/ Bellezza).
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 peter zumthor on ermesponti blog
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Il progetto
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Uno dei sogni di Zumthor è progettare “una casa senza forma”. Egli imposta sempre un progetto  partendo dal luogo (Genius Loci) e dalle richieste specifiche della committenza (brief). Questo è esattamente ciò che facciamo da PoddaPonti Architetti e da Ermesponti. Ogni progetto è sempre specifico per “quel” luogo (appunto, non dimentichiamo mai la lezione del Genius Loci) e pensato fin da subito su misura delle esigenze di “quel” cliente.
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Zumthor work on ermesponti blog
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Il processo
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Zumthor definisce il suo approccio all’intero progetto “processo olistico” – ottima espressione! Noi non siamo così orientati alle verbalizzazioni efficaci, ma il concetto che ci guida è lo stesso. Secondo la nostra tradizione culturale, preferiamo definirlo “end-to-end process“. In effetti, il background culturale italiano  di riferimento è la Bottega dell’artigiano rinascimentale, con la teoria dell’architettura descritta da Leon Battista Alberti, ancor oggi insuperata (perfino il più grande imprenditore del nostro tempo, Steve Jobs, ha fondato la propria impresa su  queste idee).works by peter zumthor
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peter zumthor workIl cliente.
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Zumthor dichiara:
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…se qualcuno mai volesse uno “Zumthor building”, non sarebbe certo un mio cliente! Se qualcuno volesse un edificio ben fatto, questo sì che sarebbe il mio cliente!
Aggiunge poi:
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Io non sono un “brand”

Non abbiamo il privilegio che immaginiamo abbia Peter Zumthor di selezionare o magari perfino rifiutare i clienti, ma siamo comunque piuttosto fortunati: i nostri clienti scelgono Ermesponti per la medesima ragione, la qualità elevata. Se desiderano degli interni progettati su misura, realizzati su misura, totalmente personalizzati… chiamano noi!
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Lo scopopeter zumthor works on ermesponti blog
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Il titolo dell’intervento alla conferenza era “Presence in architecture” e questo tema sembra coinvolgere profondamente Zumthor. Noi concordiamo. Crediamo che l’architettura riguardi la creazione di un “senso di spazio”, di spazio d’interni, qualcosa in grado di dare un’immediata impressione di qualcuno che vi cammini. Naturalmente non abbiamo gli stessi prestigiosi incarichi dell’architetto svizzero, ma anche noi – come lui – cerchiamo sempre la “presenza” nei nostri piccoli progetti. Potremmo chiamarla la “quinta dimensione”. Zumthor parla dello scopo dell’esperienza dell’architettura, che paragona all’esperienza della musica. C’è una relazione storica tra l’armonia di queste due sfere. E non potremmo essere più d’accordo.
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peter zumthor work: therme valsInfine, Zumthor compara la “presenza in architettura” con quella che si può avere in un panorama. E termina il suo intervento con queste parole: 
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Sapete cosa intendo. Avete una sensazione. Voi siete nel mondo, siete parte del mondo, e c’è qualcosa di più grande di voi.

Perfetto, per le persone creative! Realizziamo architettura, arte o musica, ma il mondo è più grande di noi. Inventiamo, usando le mani e la mente, secondo la nostra tradizione culturale. Con un senso di umiltà potremmo dire…
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Non siamo che piccole creature!
peter zumthor on ermesponti bespoke interiors blog

Cosa significa “Living Architecture” per Ermesponti Bespoke Interiors

Navigando in rete, abbiamo incontrato il progetto”Living Architecture – Holidays in Modern Architecture“, che propone – in sostanza – la possibilità di affittare una casa disegnata da un’Archistar per la soddisfazione di poter trascorrere alcune giornate all’interno di una residenza dal “design firmato”. Ci piace considerare questa idea da un punto di vista diverso. Alain De Botton ha pubblicato un libro intitolato “The Architecture of Happiness” (Ndr: il famoso filosofo è uno dei fondatori del progetto Living Architecture). Il punto di vista di De Botton è che la qualità dell’architettura in cui viviamo ha una profonda influenza sulla qualità delle nostre vite. Questa, in sintesi, la tesi del libro.

 

living architecture for ermesponti bespoke interiors

Questo concetto riguarda l’esistenza di ognuno di noi, nella sua prospettiva più ampia, e va ovviamente oltre l’idea di “vacanza” che ci si può prendere, per un periodo limitato, in un luogo che non ci De-Botton-Architecture-Happiness-ermespontiappartiene, e a cui non apparteniamo. Da qui, si arriva subito all’approccio che abbiamo definito “Design-by vs Disegnato solo per te”. C’è un modo di concepire la qualità del design d’interni dove il valore non è definito dalla firma di un famoso personaggio, ma come una reale espressione della personalità di chi vive in quel luogo.

In una prospettiva storica, l’architettura è qualcosa di anonimo, che trae senso e funzione dall’uso quotidiano da parte delle persone per le quali è stata progettata.

Noi di Ermesponti bespoke interiors crediamo nei progetti realizzati in modo sartoriale come quelli di Living Architecture, ma siamo focalizzati soprattutto sulla personalità del cliente. Le nostre realizzazioni sono al mille per cento su misura delle sue precise e personali esigenze del cliente. Il nostro obiettivo è sempre, invariabilmente, un progetto di design sartoriale.

Ogni progetto deve riflettere al 100% la personalità del cliente, e lo fa attraverso la progettazione dell’architetto e la realizzazione dell’artigiano. Il nostro team lavora insieme per tutto lo svolgimento dell’incarico – dal foglio bianco alla consegna chiavi in mano – e questo ci permette di garantire l’eccellenza di ogni risultato. Lavorando in questo modo, l’architetto “tira fuori” dal cliente la sua idea di casa, e realizza concretamente questo sogno. Leon Battista Alberti – autore di quella che è considerata da molti la Bibbia dell’Architettura – diceva: “L’Architetto è la madre di una costruzione, ma il cliente ne è il padre”.

Ci piace molto l’idea di una “Living Architecture” come  esperienza all’interno di un’architettura firmata da un’Archistar. A un livello diverso, se vogliamo più profondo, perché non valutare la possibilità di qualcosa di più di un semplice soggiorno breve nella casa di qualcun altro? Perché non provare a vivere – continuativamente – in un ambiente disegnato e realizzato solo e apposta per sè, godendo appieno, ogni singolo giorno, i benefici di un’architettura a propria immagine, grazie a Ermesponti bespoke interiors? Chi ha provato questa strada tocca quotidianamente con mano i benefici di un approccio 100% persoinalizzato e ne conosce molto bene l’alta qualità di vita che ne deriva!