La mostra “Io sono il sarto” e la nobiltà del mestiere artigiano: dal 16° secolo a via Montenapoleone.

Era il sedicesimo secolo, quando qualcuno fece un ritratto di un mestiere artigiano, nobilitato dall’arte del ritratto non meno che dal vestito elegante del soggetto.ermes-ponti-moroni

Si tratta del famoso dipinto “Il sarto” di Giovan Battista Moroni, ora in mostra a Bergamo fino al 28 febbraio all’Accademia Carrara e in altre sedi, nell’ambito dell’esposizione “Io sono il sarto. Moroni a Bergamo “.

Per noi questo quadro rappresenta la nobiltà del mestiere dell’artigiano.

Ci viene in mente Adolf Loos che nelle più belle sartorie di moda viennesi di inizio secolo faceva collocare una copia di questo dipinto (vedi qui sotto l’area di attesa con camino presso il bovindo della Sartoria Goldman & Salatsch, sulla Michaelerplatz, Vienna, 1909 circa).

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 Facendo un salto nel tempo, nella cultura e nello spazio, tutto questo è stato interpretato da noi di Ermesponti all’interno di un negozio di via Montenapoleone a Milano, con un’opera dello scultore mantovano Nicola Biondani, appunto un sarto.

Si tratta di un bassorilievo realizzato appositamente per il negozio Corneliani di Montenapoleone. Abbiamo voluto fortemente quest’opera come rappresentativa dell’identità del brand mantovano e della nostra cultura italiana sartoriale ed artigianale insieme.
Il sarto di Biondani si ispira a quello di Moroni come a un riferimento diretto, una declinazione in forma scultorea portata ai nostri giorni – è infatti vestito con abiti contemporanei – ma vuole affermare la stessa cosa: la nobiltà di questo mestiere.
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