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Un look tutto nuovo per il sito istituzionale ErmesPonti.it: più sostanza, più chiarezza, più bespoke.

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Si dice che la prima impressione è tutto, non è così?

Ecco perché abbiamo voluto rendere chiara e precisa la prima impressione, per tutti coloro che ci incontrano online… intanto il primo messaggio è chiaro:

BESPOKE INTERIORS

un concetto accompagnato da un piccolo esercizio di sintesi, che racchiude in pochissime parole la nostra attività:

Progettiamo e produciamo interni sartoriali per boutique, yacht e case private: progetti grandi o piccoli, unici per ciascun cliente.

Poi, scendendo si incontrano alcuni punti focali:

Ecco tutto: nice and simple, come direbbero gli anglosassoni.

A noi piace molto, ma come sempre chi lavora molto su un progetto non può avere la freschezza di giudizio che può avere chi vede il nostro sito per la prima volta…

Speriamo quindi che la prima impressione sia davvero valida anche per voi!

Ma attenzione: stavamo per dimenticare la cosa più importante:

il link per accedere al rinnovato sito di ermes ponti! Buona visione :-)

Bungalow Germania alla Biennale Architettura 2014. La porta della bellezza è alta 320 cm e ha vena del legno seguente.

5- paolo che fa rilievo a BOnn

Occuparci del Kanzlerbungalow così come è stato concepito, progettato e realizzato nel 1964, ha significato per noi un salutare re-immersione nella cultura architettonica che ci ha formati.

In pratica, una boccata di ossigeno rispetto al panorama contemporaneo, dove gli interni architettonici sono relegati a spazi vuoti da riempire con questa o quella fornitura di mobili di brand design.

Questa architettura, progettata e costruita sartorialmente  per il cancelliere tedesco cinquant’anni fa, costituisce ancora oggi per noi un esempio illuminante.

Ci ricorda infatti che gli arredi in architettura non sono mai ‘mobili’, ‘ma immobili’: cioè si fondono con l’immobile, qualificandolo rispetto all’ordinaria edilizia.

2-porta

Non ci sono parole migliori, per descrivere il valore di tutto questo, di quelle di Paolo Ponti, l’architetto che ha eseguito un rilievo rigorosissimo  degli originali  e li ha ricostruiti con archeologica precisione, insieme ai suoi artigiani della ermesponti:

“La bellezza di quei mobili sta nel fatto che sono  semplici, puliti, essenziali, ma danno comunque la sensazione di essere preziosi,  elaborati, ben costruiti.

Assolutamente non banali, sono coerenti con il prestigio della casa che vanno ad arredare. 

Sono i dettagli, le proporzioni, gli accorgimenti sottili della costruzione del mobile a dare questa sensazione di preziosismo, di lusso.

La porta  dello studio del cancelliere è alta 320 cm con una selezione dell’impiallacciatura rigorosissima.

La forma è semplice ma la bellezza è tutta nella maestosità della dimensione e dalla tattilità e sonorità che comunica quando la si impugna per aprirla.

Quando la si apre si avverte immediatamente il suo peso ed il suo enorme spessore…

Ricorda un caveau.

Poi quando la si richiude emette un inconfondibile suono che fa sentire tutta la qualità e la precisione della costruzione che diventa bellezza.

Dall’interno è totalmente integrata nella boiserie, non un coprifilo, non una sbavatura, la vena del legno è perfettamente seguente…

Nella sua austerità è meravigliosa, ti racconta la profonda bellezza delle cose che sono semplici ma allo stesso tempo sofisticate.

E’ questo che ci piace, quello che abbiamo imparato da questa meravigliosa realizzazione: la profonda bellezza delle forme semplici che scaturisce da dettagli apparentemente impercettibili, ma sottili e sofisticati, che rendono un oggetto assolutamente unico, completamente fuori dalle mode.”

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Tutto questo per ricordarci come risultati progettuali e architettonici di quel livello – che abbiamo avuto l’onore di ricostruire fedelmente alla Biennale Architettura di Venezia – siano frutto di una impostazione che prevede, semplicemente, un elemento distintivo:

La presenza dei Maestri del Progetto all’interno della costruibilità concreta di un progetto, al 100%.

Noi ci ricordiamo di questa impostazione e cerchiamo di metterla in pratica ogni giorno con la nostra piccola rivoluzione del processo end to end.

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Anche se non siamo più nel 1964 e non lavoriamo per il Cancelliere tedesco, per noi ogni cliente, anche il privato che ristruttura la sua casa, ha diritto a questo trattamento. Un’impostazione che porta il valore di una realizzazione unica a un prezzo non superiore a quello proposto da soluzioni standard, di sedicente “lusso”.

 

Fundamentals: il caso molto concreto del padiglione Germania alla Biennale Architettura di Venezia

Venice Biennale Architecture 2014Come molti sanno, la 14ª Biennale di Architettura di Venezia si intitola “Fundamentals, Absorbing Modernity 1914-2014” e coinvolge 65 Partecipazioni nazionali negli storici Padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico della città.

Ermesponti ha contribuito a uno di questi padiglioni, il padiglione Germania, come partner per gli interni sartoriali del progetto più concretamente architettonico di questa biennale firmato dallo studio Ciriacidis & Lehnerer architekten.

Il Bungalow Germania è stato giudicato uno dei 10 migliori padiglioni, ma, per noi architetti, il suo punto di forza è un altro: è sicuramente il padiglione più “leggibile” di tutta la Biennale.

Il significato è chiarissimo, è l’unico che parla in modo univoco il linguaggio specifico dell’Architettura: lo spazio in 4 dimensioni.

Due edifici in scala 1:1 sono letteralmente incastrati uno dentro l’altro: il vecchio padiglione nazista degli anni ’30 e il miesiano bungalow interamente vetrato che il secondo cancelliere tedesco ha fatto costruire negli anni ’60.

Non c’è bisogno di nessuna mappa informativa né di alcuna didascalia per comprendere 100 anni di storia tedesca; basta vivere l’esperienza reale di questo spazio e capire da soli!

Non è necessario essere un architetto o un critico d’arte; i nostri cinque sensi sono più che sufficienti per sentire e capire lo specifico linguaggio dello spazio architettonico.

Questa semplicità è assolutamente rivoluzionaria al giorno d’oggi se pensate che ogni pezzo d’arte contemporanea ha bisogno di pagine e pagine di spiegazioni teoriche per trovare una sua giustificazione.

Davvero quindi è possibile “assorbire la modernità” (“absorbing modernity” come recita il titolo) del Kanzler Bungalow contenuto all’interno del Padiglione Germania.

L’umanista, architetto e filosofo italiano Leon Battista Alberti chiamava questa attitudine a comprendere meglio le cose attraverso il confronto diretto tra le stesse “cognitione per comparatione”.

Questo discorso è ancora più valido per lo spazio architettonico interno.

In sintesi è quello che Adolf Loos chiamava “Raumplan”; come esseri umani, siamo naturalmente strutturati per percepire lo spazio tridimensionale, a un livello interiore molto profondo.

Ogni salto dimensionale, ogni cambiamento viene sentito come un’emozione spaziale sottile.

A mio parere questo è quello che succede all’interno del padiglione tedesco: lo si può percepire chiaramente  e – quasi letteralmente – “assorbire” e non sarà facile dimenticarlo.

Con tutta sincerità  ho già dimenticato chi riceverà il Leone d’oro della giuria quest’anno… ma non potrò mai dimenticare l’emozione spaziale che mi hanno dato questi due edifici incastrati l’uno dentro l’altro!

Andate a Venezia e scriveteci la vostra opinione, non vediamo l’ora di leggerla!

Venice Biennale German Pavillion

BUNGALOW GERMANIA. Deutscher Pavillon auf der 14. Internationalen Architektur-Ausstellung – la Biennale di Venezia, 2014. © CLA / Foto: Bas Princen Bungalow Germania. Pavilion of Germany at the 14th International Architecture Exhibition — la Biennale di Venezia, 2014. © CLA / Foto: Bas Princen

Bungalow Germania. Deutscher Pavillon auf der 14. Internationalen Architektur-Ausstellung — la Biennale di Venezia, 2014. Bungalow Germania. Pavilion of Germany at the 14th International Architecture Exhibition — la Biennale di Venezia, 2014. © CLA / Foto: Bas Princen

 

L’inaugurazione del padiglione tedesco alla 14a Biennale di Architettura: impressioni a caldo.

Germany__1__full (1)Venerdì siamo stati al Padiglione Tedesco alla Biennale di Venezia: ci siamo arrivati ​​un po’ in ritardo, ma in tempo per l’apertura.

Non ci siamo mai sentiti così orgogliosi per un lavoro realizzato.

Il nostro cliente lo ha apprezzato così tanto da menzionare ermesponti anche durante il discorso di apertura: incredibile!

Mai un cliente ci ha dato un tale riconoscimento.
Nemmeno per incarichi più importanti.

BungalowGermania_Ausstellung04 © Bas Princen

Abbiamo davvero apprezzato la possibilità di lavorare con questi professionisti.

Fin dal nostro primo incontro, abbiamo sentito una forte affinità.

Dubbio: siamo forse noi di ermesponti un po’ tedeschi?

O sono gli architetti Ciriacidis & Leherner ad essere un po’ italiani?

Niente di tutto questo.

Abbiamo solo le stesse, profonde radici nel patrimonio culturale della storia dell’architettura occidentale… tutto qui.

Abbiamo trovato un fattore comune molto importante: a entrambi piace fare il proprio lavoro al meglio.

Padilgione Germania Biennale Venezia

Ce ne prendiamo cura. In tutto quello che facciamo, cerchiamo la perfezione.

Se andrete a Venezia nei prossimi mesi, vi prego di dare un’occhiata al padiglione tedesco.

Per quello che mi riguarda, c’è una particolarità che lo rende diverso da ogni altro padiglione nazionale della Biennale Architettura…

Tutti i padiglioni nazionali – ovviamente – hanno come tema l’architettura, ma ne parlano semplicemente.
Il padiglione tedesco è realmente architettura!

BungalowGermania_Ausstellung03 © Bas Princen

Due costruzioni in una: ognuna con la propria identità e stile da confrontare con l’altra.

Una realizzazione di grande carattere, che non ha bisogno di commenti critici, testi ausiliari, didascalia informative: ogni visitatore percepisce molto bene la realtà architettonica del luogo.

Ad essere onesti, questo è il vero motivo per cui ci siamo letteralmente innamorati di questo progetto.

Crediamo che l’architettura significhi vivere lo spazio d’interni; dalla sensazione generale dello spazio principale, fino all’ultimo dettaglio.

“La Casa del Cancelliere di Bonn da oggi alla Biennale di Venezia… anche grazie a ermesponti.” di Alex Lehnerer e Savvas Ciriacidis.

Lehenerer and Ciriacidis architectsGli architetti incaricati del progetto del padiglione Germania alla Biennale di Venezia parlano di come hanno incontrato la nostra società e il modo in cui si è svolta la collaborazione tra di noi .

Grazie per il vostro post , Alex e Savvas!

ERMES PONTI : UNA COLLABORAZIONE PREZIOSA PER IL PADIGLIONE TEDESCO ALLA BIENNALE DI VENEZIA .
Di Alex Lehnerer e Savvas Ciriacidis .

Padiglione Germania Biennale Venezia

Siamo stati molto fortunati a poter lavorare con ermesponti sul progetto “Casa del Cancelliere di Bonn” del Padiglione tedesco alla 14 ° Biennale di Architettura Internazionale 2014.

All’inizio eravamo molto preoccupati per come avremmo ricostruito la Casa del Cancelliere di Bonn, datata 1964, a Venezia .

Poi, per caso, abbiamo incontrato Daniela e Paolo dI ermesponti.

Un nostro amico e collaboratore italiano, Eugenio Squassabia di Mantova, ce li ha raccomandati poichè anni fa aveva lavorato con loro.

Avevamo già sentito parlare molto della squisita manifattura delle aziende del Nord Italia, ma mai avremmo immaginato quale tipo di entusiasmo e precisione c’è nel loro lavoro, se non dopo aver incontrato ermesponti.

key hole study by ermes pontiDaniela e Paolo si sono subito recati a Bonn in prima persona per verificare l’ “originale” e per valutare da vicino tutti i dettagli dei mobili in legno della casa da riprodurre a Venezia – fino alle serrature di ottone delle ante dell’armadio, che si vedono nel disegno.

Un’analisi che assomigliava quasi a un progetto archeologico nel recente passato di Bonn!

Il padre di Paolo si è poi recato a Milano per prendere il tipo di impiallacciatura esatta per gli armadi a muro della casa di Bonn.

Il risultato è stupefacente .

Padilgione Germania Biennale Venezia

Sono stati impiegati così tanta cura e tanto amore per la realizzazione  che ci sentiamo quasi in colpa che tra sei mesi di Biennale il tutto debba scomparire di nuovo .

Prima di questa scadenza, dovrete andare a vedere il padiglione di persona e verificare con quanta precisione ermesponti ha realizzato i mobili del Padiglione .

Abbiamo anche iniziato a dire alla gente presente: ” Se volete vedere come diventerà tutto ciò tra 50 anni, andate a Bonn!”

Padiglione Germani Biennale Venezia

Ma forse si dovrebbe anche andare a Mantova e dare un’occhiata al laboratorio di ermesponti e ascoltare attentamente Paolo per capire  con quanta cura scelgono e compongono a mano ogni pezzo di impiallacciatura per ottenere il taglio di legno giusto per ogni singolo progetto .

E ‘ sorprendente e stimolante avere ancora professionisti che al giorno d’oggi si preoccupano così tanto del loro lavoro.

Paolo Ponti of ermes ponti at work on Biennale German pavillion