Zaha Hadid ha vinto la Golden Medal. La sua visione dell’architettura d’interni e i punti in comune con il lavoro di Ermesponti.

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La bella notizia è già sulla bocca di tutti:

Zaha Hadid ha vinto la Royal Gold Medal 2016 per l’Architettura, prima donna ad aggiudicarsi questo prestigioso riconoscimento.

Era il 1995 quando vedemmo per la prima volta un edificio di Zaha Hadid, il suo primo: la famosa Vitra House Fire Station.

In quel periodo, studiavamo Architettura a Firenze ed eravamo profondamente affascinati  dagli aspetti di rottura totale di questo tipo di architettura, completamente e magnificamente fuori contesto… che spettacolo!

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E poi, nella stessa location, tutte quelle straordinarie realizzazioni dei grandi maestri: lo showroom VitraHaus di Herzog & de Meuron, il Vitra Design Museum di Frank Gehry and la Conference Hall di Tadao Ando…

Ed ecco che, una ventina d’anni dopo, l’architetto di origine irakena vince il più importante premio al mondo per l’architettura, la “Golden Medal”, con approvazione diretta di sua maestà la Regina d’Inghilterra.

Il discorso che Zaha Hadid ha tenuto alla cerimonia di premiazione ci ha fatto pensare: molti aspetti da lei evidenziati in tema di Architettura ci sono suonati particolarmente familiari… ci è parso quasi di sentire enunciati i princìpi cardine dell’attività di Ermesponti!

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1.
” L’architettura ha anche il ruolo di far sentire bene le persone, nello spazio che abitano…”
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Esattamente: anche per noi, lo scopo finale dell’architettura è lo spazio interno. Qualcosa di cui siamo – entrambi – profondamente convinti.
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2.
“Quindi dobbiamo impegnarci ad alzare gli standard dei nostri edifici pubblici, delle scuole, delle case… “

Ci piace pensare che l’architettura non riguardi tanto l’espressione dello stile di vita di qualcuno, ma uno strumento, attivo e in grado di alzare gli standard di qualità da un punto di vista funzionale, strutturale ed estetico… è sempre stata questa l’idea del nostro maestro Gio Ponti, e noi siamo completamente d’accordo!
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3.
“Questo premio è un onore per il mio studio, ma anche per i miei clienti”

Il che significa che i clienti sono parte del team di lavoro. E in effetti, a nostro parere, non può essere che così. Quando il tuo incaarico è la realizzazione si un’architettura progettata e realizzata “su misura”, il cliente è al centro del processo creativo. Potremmo dire che, da Ermesponti, il cliente è l’aspetto più importante di tutto il progetto.

Sentendoci così vicini alla sensibilità di Zaha Hadid… ci fa sognare

Chissà che non ci chiami, un giorno, a realizzare gli interni di uno dei suoi straordinari edifici!

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