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Back to Italy? Noi siamo sempre stati qui, nel territorio dell’eccellenza progettuale e realizzativa!

Sui media e nei convegni (ieri a Milano, ad esempio) si inizia a parlare di “Back to Italy”.

Si ritorna a produrre in Italia.

Qualche riflessione da chi l’Italia non l’ha mai lasciata, perché ritiene un asset strategico lavorare nel proprio territorio di provenienza.

1.
Delocalizzazione = Devalorizzazione

Con il miraggio (a volte mai concretizzato) di spendere meno si è delocalizzato senza criterio.

Staccando la mente che ha creato un progetto dalla mano che lo realizza si sono prodotti mostri, nel senso qualitativo e culturale del termine.

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2.
Il vero Made in Italy è fatto con la testa e le mani degli italiani

Il fortissimo valore culturale della nostra popolazione nasce da un’integrazione delle funzioni intellettuali e manuali, com’è nella grande tradizione del Rinasicmento.

La separazione tra “chi pensa” e “chi fa”, tipica delle delocalizzazioni, spezza in modo irreparabile il cuore del valore intrinseco ai migliori prodotti nazionali, per giunta producendo ruoli inutili e costosi (chi “controlla” ad esempio)

Noi, nel nostro piccolo, abbiamo sempre creduto nella nostra gente e nell’enorme valore professionale che sa esprimere.

3.
Stare “local” significa riduzione delle filiere (e dei costi)

Ai molti che hanno scelto la strada di andare a produrre lontano, ermesponti propone l’inverso: concentrare ideazione, progettazione e realizzazione.

La filiera corta, non dimentichiamolo, accorcia la catena dei centri di costo, ed esalta la qualità specifica del lavoro in quanto espressione di un nucleo forte, in grado di costruire sulla propria esperienza.

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4.
Più alta la qualità, più importante il coinvolgimento intellettuale a tutti i livelli

Su un prodotto di alta qualità totalmente bespoke (o custom o artigianale) non si può prescindere dalla qualità “intellettuale” della persona che lo realizza.

Se questa, che opera con le mani, è abituata ad usare anche l’intelligenza e ad applicarla nel lavoro (certo non quello che accade nelle filiere “fordiste” della produzioni delocalizzate), anche lei è coinvolta nella definizione dell’oggetto da produrre, nel suo miglioramento continuo.

E’ un modello che appartiene in tutto e per tutto all’Italia ed ha portato ai capolavori che ci hanno resi noti nel mondo.

Per questo gli italiani in Italia sono in grado di rendere una produzione nazionale, nonostante i costi alti, conveniente ed appagante. 

5.
Responsabilità sociale è anche questo

Le aziende non hanno solo responsabilità verso se stesse e il proprio conto economico: secondo noi la relazione con il territorio può e deve far parte di una dimensione imprenditoriale avanzata.

Il lavoro crea ricchezza, anche di conoscenza e cultura, che un’impresa deve saper reinterpretare e riproporre al mercato in un circolo virtuoso di accrescimento ed evoluzione costruttiva.

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6.
Il consumatore è autore dei prodotti

Nell’ottica del nuovo consum-autore, come lo definisce Francesco Morace, colui che compra non è più figura dissociata dall’ambiente, ma è protagonista culturale della filiera produttiva.

7.
Acquisto = identità

Ognuno di noi è stanco di essere solo una carta di credito, c’è voglia di tornare ad essere uomini e donne che interagiscono con i prodotti in modo sensato…

Il che significa anche riconoscere una produzione di una cultura amica, magari vicina a casa o comunque nota.

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Stai pensando a nuovi interiors – residenziali o retail? A domanda, ermesponti risponde.

Siamo nel settore “interiors” da molto tempo ormai, e la nostra esperienza professionale ci ha portato a conoscere i dubbi dei nostri clienti… qualche volta prima che essi stessi li esprimano.

Come piccola “summa” di questa esperienza di contatto diretto e continuo con i nostri committenti, riportiamo di seguito alcune delle domande più comuni che ci sono state rivoltenel tempo.

Abbiamo capito  clienti si pongono – giustamente – alcune questioni cruciali, e… a volte non sono nemmeno sicuri che esista qualcuno in grado di dar loro le risposte giuste.

Le domande sono per noi sacrosante, e riteniamo nostro dovere dare risposte precise, corrette e puntuali. Sempre e comunque.

Quindi… ecco le risposte di ermesponti alle “domande del mercato”: consideratele il manuale ermesponti per le esigenze della clientela!

1.
Vorresti una casa veramente unica come te?
Possiamo fare di casa tua il tuo miglior ritratto.

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Ermesponti è un luogo speciale in cui architetti e artigiani lavorano insieme per te.

Possiamo davvero rendere la tua casa uno specchio della tua personalità.

Facciamo della tua casa il tuo miglior ritratto: unico come te.

2.
Stai cercando l’architetto giusto per la tua casa dei sogni?
Traduciamo le tue richieste in un vero progetto sartoriale.

Schermata 11-2456968 alle 21.32.22Le tue esigenze specifiche sono, in effetti, l’unico progetto di cui hai bisogno.

Lascia che i Maestri del Progetto le interpretino (e attenzione ai designer che non sanno ascoltarti).

3.
Cerchi un laboratorio artigianale altamente specializzato per i tuoi interni?
Noi lo siamo.

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E lo facciamo lavorando costantemente insieme – architetti, designer e artigiani – come in un negozio del Rinascimento, in un continuo scambio di conoscenze, esperienze, pratiche…

Dalla visione al progetto alla realizzazione artigianale: questo è il metodo ermesponti.

4.
Ti serve sia un vero progetto d’arredo sia un artigiano che lo realizza perfettamente?
Noi siamo architetti e falegnami che lavorano, insieme, per te.

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Ermesponti fornisce un servizio completo: dal primo schizzo alla messa a punto finale.

Non è necessario entrare in contatto con diversi interlocutori, o – peggio – gestire complesse filiere realizzative.

Un interlocutore + un responsabile + un progetto = risultato.

5.
Vuoi un servizio completo, chiavi in mano?

Noi gestiamo in prima persona l’intero processo, dalla prima idea all’installazione finale. Nessun intermediario.

Schermata 11-2456968 alle 21.46.19Per ermesponti le condizioni essenziali per avviare un progetto personalizzato sono due: esigenze del cliente e aspetti costruttivi.

Questo è tutto quello di cui abbiamo bisogno per realizzare un progetto del tutto personale, una soluzione su misura al 100%.

6.
Tempi e costi sono fondamentali?
Per noi sono condizione prioritaria di progetto!

Schermata 11-2456968 alle 21.45.41Questo è il punto di partenza per un progetto davvero su misura, nel rispetto dei tempi e dei costi previsti dal cliente.

 

7.
Sogni una nuova casa o un ufficio, un negozio o uno yacht? Possiamo realizzarli per te.
Ci piace contaminare le idee.

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Creiamo i tuoi spazi insieme a te!

Ti promettiamo che sarà una delle esperienze più significative della tua vita.

Partiremo insieme da un foglio bianco e penseremo con te le nuove forme e materiali dei tuoi nuovi interni personalizzati… vedrai.

8.
Vuoi rinnovare lo spazio dove vivi?
Possiamo farne il tuo “buen retiro”.

Schermata 11-2456968 alle 21.50.07Rimarrai stupito di quanto possa essere radicale e potente un cambiamento di interni!

Cambia il tuo mondo… il tuo mondo interiore e rendi la tua casa assolutamente, inequivocabilmente tua.

Dimentica l’approccio “design-by” e prova l’approccio “disegnato solo per te”!

9.
Ti sei stufato dei costi assurdi dei Brand del lusso?
E’ ora di una nuova, più sofisticata accezione di “lusso”: la personalizzazione sartoriale dei tuoi interni, accompagnata da eccellenza realizzativa assoluta.

Schermata 11-2456968 alle 21.51.31Possiamo fare tutto questo proprio per te, sulla base del tuo progetto, personale ed esclusivo.

In altre parole: il miglior rapporto qualità/prezzo, dove per “qualità” si intende un progetto unico al mondo, realizzato con i più alti standard artigianali possibili.

10.
Pretendi l’eccellenza della personalizzazione sartoriale dei tuoi interni?
Siamo le persone giuste.

Schermata 11-2456968 alle 21.51.02Lavoriamo direttamente dalla nostra sede di Mantova per il mondo intero.

Ideiamo e realizziamo qualunque tipo di progetto, dall’idea inziale alla consegna chiavi in mano, per incarichi residenziali e retail, sia per privati sia per grandi marchi internazionali.

In sintesi?

Se vuoi cambiare il mondo intero, beh, quello è difficile.

Ma se vuoi cambiare il tuo mondo – lo spazio in cui vivi e lavori – puoi farlo con ermesponti.

E, fidati, la tua vita cambierà con esso.

Nulla è paragonabile all’abitare o lavorare in un interno su misura, dove tutto esprime una personalità precisa e definita: la tua.

Contattaci: siamo certi che – dopo averci conosciuto – non ti accontenterai di nulla di meno di un interior design pensato, disegnato e realizzato esclusivamente per te!

Rivista “How to spend it”: qualche riflessione e una modesta proposta.

How to spend it - Sole24Ore

In questi giorni mi è capitato di sfogliare la nuova rivista “How to spend it” del Gruppo Editoriale Il Sole 24 Ore.

Sulle prime mi ha incuriosito il titolo in inglese, inconsueto sul panorama italiano, poi ne ho compreso il motivo: si tratta di una testata realizzata in Italia insieme al Financial Times, che da 20 anni la distribuisce nel Regno Unito.

Una volta chiarito il dubbio iniziale, mi sono sorte spontanee alcune domande… innanzitutto: spendere cosa, tempo o denaro?

Mi è bastato però sfogliare qualche pagina per capire che siamo nel mondo del lusso, quindi delle persone che hanno abbondanza di entrambe queste risorse… buon per loro ;-)

Seconda domanda: abbiamo davvero bisogno di una rivista simile in questi tempi in cui la recessione dei consumi sembra così drammatica?

Forse sì, perché – come ho subito scoperto – la rivista promuove ampiamente sia i marchi Made ​​in Italy sia l’approccio verso i beni di consumo e – più in generale – lo stile di vita italiano.

Parlando degli eroi del Made in Italy, in pochi minuti mi è balzata agli occhi una perla di saggezza che mi ha fatto dimenticare tutti i miei pensieri.

La citazione che segue mi è apparsa come un messaggio: qualcosa da condividere e discutere, forte legata ai tempi in cui viviamo…

Un concetto comprensibile da tutti: imprenditori, gente comune, giovani generazioni. Un messaggio per il nostro futuro.

Mi riferisco alle parole di Maurizio Marinella, della storica azienda di cravatte e accessori con sede a Napoli, rivolte al giornalista Roberto Napoletano per la sua rubrica “Passaporto Italiano”:

“Il messaggio che ho ricevuto da quelli che sono venuti prima di me è allontarsi da Napoli, ma non lasciare mai Napoli.

Bisogna allontanarsi da Napoli e rimanere alla stesso tempo qui a Napoli “.

Maurizio Marinella - Ermes Ponti blog

(Grazie Signor Marinella per l’ispirazione, vorrei poterla incontrare un giorno).

Personalmente credo che sia esattamente quello che dobbiamo fare… ed infatti è quello che noi di Ermesponti facciamo, ogni giorno.

Partiamo dall’Italia in continuazione (l’ultimo viaggio è stato in Germania, ma anche in Asia, New York, nel Regno Unito, in tutto il mondo, andiamo dove qualcuno chiede una soluzione end-to-end per un problema di interni), ma senza mai lasciare l’Italia.

Lavoriamo in tutto il mondo, da qui.

Progettiamo e realizziamo interni su misura controllando tutto il processo, dall’idea iniziale alla consegna chiavi in mano, per i nostri clienti in tutto il mondo.

E ogni volta portiamo con noi i valori della cultura italiana e lo stile di vita italiano.

Questo mi ricorda un altro magazine del Sole 24 Ore che seguo da sempre: il programma radiofonico “La Fuga dei Talenti” sui giovani italiani che si recano all’estero per costruire le loro carriere.

A questo proposito, quello che vorrei suggerire al signor Napoletano – Direttore di Radio24 – è quello di concentrarsi su un atteggiamento positivo, cosa ancora possibile, cambiando punto di vista.

I giovani hanno bisogno di motivi per restare o tornare in Italia, non solo per fuggire dal nostro paese!

Non sarebbe forse il caso di dare loro esempi positivi, quale quello di Barbara Santoro, ad esempio?

Il nostro paese è ancora in grado di produrre alti livelli di eccellenza, in qualsiasi contesto.

Per quanto ci riguarda, pensiamo che ci sia una forte domanda per un lusso di altissimo livello: la personalizzazione totale.

Una casa che si adatta perfettamente a una persona, come un abito su misura, progettata e realizzata in via esclusiva, può davvero fare la differenze nella qualità della vita…

Vivere nella bellezza e nell’armonia, in uno spazio che ci rappresenta perfettamente, può davvero cambiare radicalmente il tipo di esperienza di ogni giornata.

In breve, crediamo che la rivoluzione del “designed-for” al posto del “design by” sia ormai alle porte, e siamo fieri di esserne parte.

Ed ecco quindi la modesta proposta che mi piacerebbe condividere con il direttore di “How to spend it”, signora Nicoletta Polla-Mattiot:

Il nome della prestigiosa rivista forse dovrebbe avere una piccola modifica, e chiamarsi… “How to spend it, better!” cioè come spendere… meglio!

Quindi, cara signora Nicoletta Polla-Mattiot, possiamo ora contare su un numero monografico tutto dedicato al “su misura”, o “bespoke”, come lo chiamano gli anglosassoni?

Noi artefici del lusso più esclusivo, cioè quello che rende la casa un pezzo unico, completamente su misura, ci contiamo!

Progetto di interiors retail per un top brand del lusso internazionale? Vinto con un progetto artigianale. Una storia vera.

Questa è una storia vera e – cosa ancora più importante – una bella storia vera.

Una storia in cui le abilità degli artigiani italiani – nella progettazione di interni – si sono dimostrate superiori sotto ogni punto di vista.

Ecco cos’è successo.

Un giorno abbiamo chiamato dal nostro ufficio di Mantova la sede di uno tra i luxury brand internazionali più famosi, in Germania.

La nostra proposta: presentarci come azienda di progetti di interiors su misura in grado di gestire l’intero processo, dall’idea alla consegna “chiavi in mano” – il nostro end-to-end process.

Francamente, non ci aspettavamo di riuscire a catturare il loro interesse fin da subito, e invece… riusciamo inaspettatamente ad ottenere un incontro di presentazione ad Amburgo.

Volati in Germania, una volta nei loro uffici, non ci è voluta più di mezz’ora per spiegare loro perché il metodo ermes ponti è economicamente molto più vantaggioso di qualsiasi altro.

Il tutto a standard di eccellenza assolutamente alti, grazie ai Maestri Artigiani che lavorano con noi,

Nell’incontro abbiamo enfatizzato, in particolare, come il nostro approccio al lavoro coinvolga tutte le fasi di progettazione:

  • L’ascolto delle esigenze del cliente
  • Sopraluogo
  • Preventivo dell’intero progetto, in tutte le sue fasi, dall’idea iniziale alla consegna delle chiavi
  • Progetti esecutivi
  • Lavori di costruzione (senza alcun coinvolgimento di fornitori extra)
  • Progettazione e realizzazione di mobili su misura
  • Montaggio
  • Rifiniture finali

Tutto questo sotto la supervisione di un’unica azienda… la nostra ;-)

A partire da quel momento, le parole hanno lasciato spazio ai fatti!

All’incontro successivo abbiamo portato con noi un prototipo realizzato a mano esclusivamente per loro – sviluppato da uno dei nostri migliori falegnami, Daniele Compagnoni – con un sistema integrato di led decismente migliorativo rispetto ai loro (già alti) standard qualitativi.  Anche la qualità generale del pezzo risultava evidentemente molto buona… e l’hanno realizzato immediatamente.

I tedeschi sono rimasti dalla cura con cui è stato realizzato il prototipo, sotto ogni aspetto.

Hanno apprezzato a tal punto il nostro prototipo, da decidere che il partner giusto per i loro progetti di interiors in Europa… eravamo noi.

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Perchè hanno scelto ermes ponti e non una tra le tante aziende tedesche con cui lavorano normalmente?

La risposta è semplice.

Ermes ponti è un’azienda piccola ma adeelevata specializzazione, ed è in grado di svolgere un progetto dal primo minuto in cui si delinea fino alla consegna dello spazio finito al 100%.

E tutto nel rispetto degli standard artigianali più alti, quelli che continuano a tenere alta la reputazione del Made in Italy nel mondo.

Un’azienda manifatturiera italiana che lavora con questo approccio – la nostra come molte altre – non ha rivali, né Germania né altrove.

In sintesi: l’attenzione per i dettagli, la conoscenza dei materiali, la padronanza del processo di realizzazione, uniti all’impareggiabile gusto italiano – diffuso e onnipresente, a tutti i livelli del lavoro – sono i fattori che ci rendono competitivi anche in quegli scenari di mercato che siamo portati a considerare più difficili.

Questa è la storia di come ermesponti ha otttenuto un incarico di interiors di livello internazionale… facendo innamorare il cliente di un prototipo!

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[Gallery + video] Un nuova ala per il negozio Corneliani in via Montenapoleone, Milano

Come avete trascorso le vostre vacanze estive?
Mare o montagna?
Noi di ermesponti abbiamo scelto via Montenapoleone a Milano.
Abbiamo avuto un solo mese di tempo per fare tutti i lavori – arredamento incluso – per l’apertura della nuova ala aggiuntiva al piano terra della boutique Corneliani in Montenapoleone (piccola ma doverosa precisazione, lo Studio PoddaPontiArchitetti citato da Corneliani sul sito ufficiale siamo noi: in fondo, siamo o non siamo uno studio di architettura con una bottega artigiana?).
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L’ultima settimana di luglio abbiamo tolto gradualmente i raccordi e abbiamo demolito il muro per aprire e ingrandire lo spazio al piano terra sul lato destro dell’ingresso.
Abbiamo fatto un’indagine approfondita e in seguito iniziato la produzione dei mobili.
Nel frattempo, abbiamo organizzato i lavori sul posto: dai pavimenti ai soffitti, dall’illuminazione alle piante.
Tutto doveva essere pronto il 22 agosto per l’installazione del nostro arredo.

Non potrete mai immaginare quanto è stato difficile lavorare tutti insieme – muratori, idraulici, elettricisti e falegnami – in uno spazio così piccolo…

Ma abbiamo accettato la sfida, e sapevamo benissimo cosa fosse necessario fare.

panoramica alberto scala

Nonostante tutti i problemi del luogo – inclusa l’altezza problematica delle scale – alla fine siamo riusciti a montare tutto in modo perfetto: tutti i cavi dietro le pannellature delle pareti, i diffusori lineari dell’aria condizionata perfettamente allineati con i soffitti e con l’arredo, imponenti dettagli in legno fatti a mano sul nuovo muro con il marchio…

dettaglio

Per quanto riguarda il muro con il marchio, lo riconoscete?

Abbiamo progettato questo modello per la prima volta per la facciata del negozio ammiraglio Corneliani a Shanghai ispirandoci al celebre affresco del MantegnaCamera degli Sposi” a Palazzo Ducale di Mantova.

Dopo di che, Corneliani ha deciso di utilizzarlo nella successiva collezione invernale e presto è diventato il suo nuovo marchio anche a causa del forte legame che mostra con il patrimonio culturale di Mantova, dove ha sede la società.

Qui a Milano, è possibile trovare il brand pattern davanti alle porte d’ingresso; è costruito da cerchi d’ebano retroilluminati e bracciali di ferro fissati su una scacchiera di pannelli in pelle decorata da coulisse speciali cucite sul suo retro (prodotta dai nostri amici di Berto Salotti a tempo di record!).

Prestate particolare all’attenzione all’incredibile dettaglio della giunzione del telaio in ebano; dobbiamo ringraziare il nostro maestro falegname Alberto, e la sua cura, certosina ed amorevole!

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L’apertura era prevista per la prima settimana di settembre, ma siamo riusciti ad anticipare di quasi una settimana la consegna.

Lunedì primo settembre è lo stesso direttore creativo di Corneliani, Sergio Corneliani in persona, ad aprire le porte del suo negozio rinnovato.

E il sig. Corneliani sa perfettamente chi è l’uomo chiave a cui dare il merito dell’opera: il suo architetto di fiducia, Paolo Ponti!foto finale

“Dio è nei dettagli”… forse anche nei dettagli del lavoro dei nostri artigiani.

A dar retta ai detti popolari, nei dettagli si nascondono tante cose.

Ci riferiamo ai proverbi più o meno diffusi “il diavolo è nei dettagli” (di origine incerta, pare sia il motto preferito di un musicista pop ), “Dio è nei dettagli” (attribuito a Mies Van Der Rohe, ma anche a Gustave Flaubert e addirittura a Michelangelo), “la differenza è nei dettagli”, “la bellezza è nei dettagli” e così via.

Quello che in Ermes Ponti mettiamo nei dettagli è di certo una quantità di impegno e attenzione notevolissima.

Siamo dei veri maniaci del dettaglio, perché crediamo che la bellezza e la validità d’insieme – di un ambiente come di un oggetto – stia nella somma perfetta di tanti dettagli perfetti.

Qualche esempio?

Il pannello qui sotto è un pannello “martire”, viene usato per tenere fermo il pannello da sagomare sulla macchina a controllo numerico.

Le “P” vengono poi rivestite in micro fibra chiara e accostate a formare l’accessorio porta cinture di una boutique di moda maschile.

Ermes Ponti bespoke interiors

ermes ponti retail design

Oppure: questo wall paneling con eleganti telai in ottone brunito incorniceranno specchiature rivestite in pelle… perché ermes ponti non lavora solo legno ma anche pelle di ottima qualità!

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ermes ponti leather paneling

E ancora: la vicinanza tra la fase ideativa/creativa e quella produttiva consente delle scintille creative come questa: vi piace?

E’ un tatuaggio sul legno, l’abbiamo chiamato Wood Tattoo ed è una realizzazione nell’ambito di un incarico “business“: l’interior design per un marchio di retail, settore moda.

Si tratta di legno di rovere sul quale è stato applicato un disegno adesivo prima di venire infine trattato con effetto decapé.

Quando, parlando del metodo Ponti che guida il nostro lavoro, diciamo “end to end process“, non é teoria, ma pratica quotidiana!

Tatuaggio su legno, by ermes ponti

lavoro artigiano by ermes ponti: tatuaggio su legno

Se il tuo stagista ti procura un incarico importante alla Biennale di Venezia: grazie Eugenio!

Qualche mese fa abbiamo ricevuto una email dal giovane architetto Eugenio Squassabia.

Eugenio ha fatto uno stage l’anno scorso presso il nostro laboratorio, e ora lavora per lo studio di architetti  tedeschi “Ciriacidis Lehrerer architecten” con sede a Zurigo.

Nel suo messaggio, Eugenio ci comunicava che gli architetti titolari del suo studio stavano cercando un partner per la realizzazione del Padiglione Tedesco alla Biennale di Architettura di Venezia, diretta da Rem Koolhas.

Eccoci! abbiamo risposto.

Il padiglione Germania della Biennale 2014

Dopo poco ci siamo incontrati, qui a Mantova, per conoscerci e presentare loro la nostra azienda.

In quell’occasione ci hanno raccontato le loro idee sul progetto, ed abbiamo visto insieme i disegni e le immagini degli interni da realizzare.

Il progetto ci è piaciuto moltissimo da subito.

Abbiamo anche parlato a lungo di architettura, scoprendo di avere forti affinità.

In comune, ad esempio, abbiamo l’ammirazione per  Adolf Loos, uno dei maestri del Movimento Moderno: entrambi apprezziamo il suo concetto di “raumplan” e lo applichiamo nei nostri progetti.

Tutto questo, in un certo senso, ci è sembrato la perfetta concretizzazione del  concetto di “Common Ground”,  il tema di David Chipperfield per la scorsa Biennale.

Biennale 2014: Padiglione Germania

Dopo alcuni mesi di intenso lavoro, prima a Mantova e poi a Venezia, in occasione della recente inaugurazione, abbiamo potuto vedere di persona l’ottimo risultato di insieme del progetto, davvero armonico in tutte le sue parti (nelle immagini di accompagnamento di questo post, alcuni scorci).

Grande soddisfazione, quindi, per l’esito della collaborazione, anche visto l’eccellente giudizio generale… pensate che il Padiglione Tedesco è stato giudicato dall’autorevole quotidiano britannico “The Guardian” tra i 10 migliori di questa edizione.

Siamo davvero contenti – e anche un po’ orgogliosi – di questa collaborazione con Savvas Ciriacidis e Alex Lehnerer, e ringraziamo ancora una volta Eugenio per aver creato questo contatto, che ci ha permesso una realizzazione così importante.

Paolo Ponti e Eugenio Squassabia davanti al pad. Germania alla Biennale 2014