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La nostra azienda si chiama come quest’uomo. Intervista ad Ermes Ponti.

Iniziamo oggi un dialogo con il sig. Ermes Ponti, che dà il nome alla nostra azienda.

La sua figura discreta è sempre presente, più con le azioni che con le parole, e il suo lavoro continua ad essere di esempio per tutti, in particolar modo per i giovani. 

Mr Ermes Ponti, of Ermes Ponti bespoke interiors (Italy)Per chi come noi lavora in ambito manifatturiero, la figura delle generazioni che hanno aperto la strada alle nostre attività sono un riferimento costante: sia per le abilità tecniche sia per lo spirito del “fare impresa”, aspetti alla base del nostro lavoro quotidiano. 

Ma lasciamo la parola al sig. Ermes.

 – Sig. Ermes, come inizia l’attività dell’azienda Ermes Ponti?

Ermes Ponti – La storia della nostra Azienda inizia sulle rive del Po, a san Giacomo Po, un piccolo paese a sud di Mantova.

Alla fine degli anni ’30, mio padre comprò le prime macchine necessarie ad avviare lattività di falegnameria; la leggenda famigliare racconta che  andò a Milano in bicicletta e quando i camion arrivarono scese in piazza tutto il paese… tutti credevano che fossero arrivate le nuove campane per la chiesa!

Iniziammo così la nostra attività, come falegnami.

 – Come si sviluppò negli anni successivi? 

Ermes Ponti – Superato il periodo bellico, dopo alcuni anni, l’azienda si trasferì qui a san Biagio, nei locali di un’ex centrale elettrica dismessa; a quel punti eravamo già diventati una realtà industriale riconosciuta… facevamo arredi ” moderni”, mai visti da queste parti.

Mr Ermes Ponti, of Ermes Ponti end-to-end interiors (Mantua - Italy)Nel ’57 siamo stati i primi in Italia a mettere a punto la vernice al poliestere sui mobili partendo da un cofano d’auto mostratoci da un rappresentante; il 12 Aprile, ricordo ancora la data,  la proponemmo con gran successo alla Fiera Campionaria di Milano e per molti anni abbiamo lavorato per progetti relativi a questo nuovo tipo di vernice al poliestere,  che è ancora molto usata.

Si arrivò così agli anni ’60, fu in quel periodo che io entrai in azienda.

In quel periodo decidemmo di chiamare un grande architetto che potesse disegnare per noi delle nuove collezioni; io e mia moglie Gabriella – la sedia Gabriella è appunto dedicata a lei – scrivemmo una lettera a Gio Ponti, con il quale iniziammo ben presto una lunga collaborazione.

Per noi Gio Ponti disegnò una collezione completa di arredi basati su un concetto innovativo di casa : la serie Apta.

Periodo indimenticabile; Gio Ponti è stato per me un vero e proprio maestro di vita.

– In che periodo la sede assunse la configurazione attuale?

Ermes Ponti – Fu negli anni ’70, quando ampliammo i locali e costruimmo il nuovo laboratorio (quello attuale con copertura a shed oggi integrata con un nuovo impianto a pannelli solari) e acquisimmo commesse importanti;  principalmente grandi strutture alberghiere e ville private.

– Quali sono i marchi più importanti per cui lavoravate in quegli anni?

Ermes Ponti – Collaboravamo con molti, realizzando pezzi di alta ebanisteria disegnati dagli architetti più famosi di quegli anni, un nome su tutti: Driade.

– Vi specializzaste quindi nel design?

In realtà no, la nostra specializzazione era… il lavoro fatto bene.

Arrivò quindi anche, nella prima metà degli anni ‘90, il mondo della moda con la produzione della boutique di Corneliani in Monte Napoleone, a Milano.

Dopo l’ingresso in azienda di mio figlio Paolo e di sua moglie Daniela, entrambi laureati a Firenze in architettura, Corneliani ci propose i primi incarichi di progettazione integrata; una prima piccola showroom a Parigi, poi una prima boutique in Russia e così via.. fino ad affidarci lo studio dell’intero progetto di New Bond Street a Londra e poi quello di Monte Napoleone a Milano. Ad oggi abbiamo progettato e realizzato per loro una cinquantina di negozi; forse di più…

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– Quali sono gli impegni principali degli anni recenti?

Negli ultimi dieci anni abbiamo lavorato principalmente nel mondo della moda; abbiamo progettato e realizzato grandi boutique monomarca e multimarca, in tutto il mondo.

La gestione integrale di tutto il processo – dalla prima idea progettuale alla realizzazione chiavi in mano del negozio- garantisce al cliente una consistente riduzione dei tempi e dei costi e l’ottimizzazione dei risultati in termini di:

  • funzionalità
  • estetica architettonica
  • qualità artigianale degli arredi.( ripresa disegni, campioni etc..)

Grazie a questo nuovo metodo integrato di progettazione e produzione abbiamo acquisito clienti importanti nel mondo del retail di lusso e della nautica d’eccellenza.

– Tutti dicono che la crisi ha colpito duramente la nautica…

Ermes Ponti – Infatti è così, ma paradossalmente proprio le difficoltà portate dalla crisi hanno portato molti a rivolgersi alla nostra azienda.

Quando siamo entrati noi in questo settore, qualche anno fa, il settore era già in difficoltà… ma grazie al nostro metodo di lavoro siamo riusciti – ad esempio – a dimezzare i tempi di consegna di un 94 piedi, migliorarando i disegni esecutivi e la fase di installazione in cantiere. 

– La crisi  come opportunità di crescita, quindi?

Ermes Ponti – La crisi economica attuale a noi ha insegnato molto.

Ci ha chiesto un’evoluzione; diminuire i costi e i tempi, aumentare la qualità.

Da dieci anni mio figlio Paolo lavora in questa direzione, mettendo a frutto vari aspetti, tutti ugualmente importanti: la sua cultura architettonica, la sua intelligenza pratica e organizzativa, la passione per il proprio lavoro,   l’amore per le cose ben fatte, la dedizione per la propria gente,    il sacrificio quotidiano.

A mio avviso, sono questi i valori della “piccola” impresa italiana che hanno fatto “grande” il Made in Italy.

Personalmente credo che siano ancora molto attuali, e forse la crisi ha fatto sì che li riscoprissimo.