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Rivista “How to spend it”: qualche riflessione e una modesta proposta.

How to spend it - Sole24Ore

In questi giorni mi è capitato di sfogliare la nuova rivista “How to spend it” del Gruppo Editoriale Il Sole 24 Ore.

Sulle prime mi ha incuriosito il titolo in inglese, inconsueto sul panorama italiano, poi ne ho compreso il motivo: si tratta di una testata realizzata in Italia insieme al Financial Times, che da 20 anni la distribuisce nel Regno Unito.

Una volta chiarito il dubbio iniziale, mi sono sorte spontanee alcune domande… innanzitutto: spendere cosa, tempo o denaro?

Mi è bastato però sfogliare qualche pagina per capire che siamo nel mondo del lusso, quindi delle persone che hanno abbondanza di entrambe queste risorse… buon per loro ;-)

Seconda domanda: abbiamo davvero bisogno di una rivista simile in questi tempi in cui la recessione dei consumi sembra così drammatica?

Forse sì, perché – come ho subito scoperto – la rivista promuove ampiamente sia i marchi Made ​​in Italy sia l’approccio verso i beni di consumo e – più in generale – lo stile di vita italiano.

Parlando degli eroi del Made in Italy, in pochi minuti mi è balzata agli occhi una perla di saggezza che mi ha fatto dimenticare tutti i miei pensieri.

La citazione che segue mi è apparsa come un messaggio: qualcosa da condividere e discutere, forte legata ai tempi in cui viviamo…

Un concetto comprensibile da tutti: imprenditori, gente comune, giovani generazioni. Un messaggio per il nostro futuro.

Mi riferisco alle parole di Maurizio Marinella, della storica azienda di cravatte e accessori con sede a Napoli, rivolte al giornalista Roberto Napoletano per la sua rubrica “Passaporto Italiano”:

“Il messaggio che ho ricevuto da quelli che sono venuti prima di me è allontarsi da Napoli, ma non lasciare mai Napoli.

Bisogna allontanarsi da Napoli e rimanere alla stesso tempo qui a Napoli “.

Maurizio Marinella - Ermes Ponti blog

(Grazie Signor Marinella per l’ispirazione, vorrei poterla incontrare un giorno).

Personalmente credo che sia esattamente quello che dobbiamo fare… ed infatti è quello che noi di Ermesponti facciamo, ogni giorno.

Partiamo dall’Italia in continuazione (l’ultimo viaggio è stato in Germania, ma anche in Asia, New York, nel Regno Unito, in tutto il mondo, andiamo dove qualcuno chiede una soluzione end-to-end per un problema di interni), ma senza mai lasciare l’Italia.

Lavoriamo in tutto il mondo, da qui.

Progettiamo e realizziamo interni su misura controllando tutto il processo, dall’idea iniziale alla consegna chiavi in mano, per i nostri clienti in tutto il mondo.

E ogni volta portiamo con noi i valori della cultura italiana e lo stile di vita italiano.

Questo mi ricorda un altro magazine del Sole 24 Ore che seguo da sempre: il programma radiofonico “La Fuga dei Talenti” sui giovani italiani che si recano all’estero per costruire le loro carriere.

A questo proposito, quello che vorrei suggerire al signor Napoletano – Direttore di Radio24 – è quello di concentrarsi su un atteggiamento positivo, cosa ancora possibile, cambiando punto di vista.

I giovani hanno bisogno di motivi per restare o tornare in Italia, non solo per fuggire dal nostro paese!

Non sarebbe forse il caso di dare loro esempi positivi, quale quello di Barbara Santoro, ad esempio?

Il nostro paese è ancora in grado di produrre alti livelli di eccellenza, in qualsiasi contesto.

Per quanto ci riguarda, pensiamo che ci sia una forte domanda per un lusso di altissimo livello: la personalizzazione totale.

Una casa che si adatta perfettamente a una persona, come un abito su misura, progettata e realizzata in via esclusiva, può davvero fare la differenze nella qualità della vita…

Vivere nella bellezza e nell’armonia, in uno spazio che ci rappresenta perfettamente, può davvero cambiare radicalmente il tipo di esperienza di ogni giornata.

In breve, crediamo che la rivoluzione del “designed-for” al posto del “design by” sia ormai alle porte, e siamo fieri di esserne parte.

Ed ecco quindi la modesta proposta che mi piacerebbe condividere con il direttore di “How to spend it”, signora Nicoletta Polla-Mattiot:

Il nome della prestigiosa rivista forse dovrebbe avere una piccola modifica, e chiamarsi… “How to spend it, better!” cioè come spendere… meglio!

Quindi, cara signora Nicoletta Polla-Mattiot, possiamo ora contare su un numero monografico tutto dedicato al “su misura”, o “bespoke”, come lo chiamano gli anglosassoni?

Noi artefici del lusso più esclusivo, cioè quello che rende la casa un pezzo unico, completamente su misura, ci contiamo!