Occuparci del Kanzlerbungalow così come è stato concepito, progettato e realizzato nel 1964, ha significato per noi un salutare re-immersione nella cultura architettonica che ci ha formati.
In pratica, una boccata di ossigeno rispetto al panorama contemporaneo, dove gli interni architettonici sono relegati a spazi vuoti da riempire con questa o quella fornitura di mobili di brand design.
Questa architettura, progettata e costruita sartorialmente per il cancelliere tedesco cinquant’anni fa, costituisce ancora oggi per noi un esempio illuminante.
Ci ricorda infatti che gli arredi in architettura non sono mai ‘mobili’, ‘ma immobili’: cioè si fondono con l’immobile, qualificandolo rispetto all’ordinaria edilizia.
Non ci sono parole migliori, per descrivere il valore di tutto questo, di quelle di Paolo Ponti, l’architetto che ha eseguito un rilievo rigorosissimo degli originali e li ha ricostruiti con archeologica precisione, insieme ai suoi artigiani della ermesponti:
“La bellezza di quei mobili sta nel fatto che sono semplici, puliti, essenziali, ma danno comunque la sensazione di essere preziosi, elaborati, ben costruiti.
Assolutamente non banali, sono coerenti con il prestigio della casa che vanno ad arredare.
Sono i dettagli, le proporzioni, gli accorgimenti sottili della costruzione del mobile a dare questa sensazione di preziosismo, di lusso.
La porta dello studio del cancelliere è alta 320 cm con una selezione dell’impiallacciatura rigorosissima.
La forma è semplice ma la bellezza è tutta nella maestosità della dimensione e dalla tattilità e sonorità che comunica quando la si impugna per aprirla.
Quando la si apre si avverte immediatamente il suo peso ed il suo enorme spessore…
Ricorda un caveau.
Poi quando la si richiude emette un inconfondibile suono che fa sentire tutta la qualità e la precisione della costruzione che diventa bellezza.
Dall’interno è totalmente integrata nella boiserie, non un coprifilo, non una sbavatura, la vena del legno è perfettamente seguente…
Nella sua austerità è meravigliosa, ti racconta la profonda bellezza delle cose che sono semplici ma allo stesso tempo sofisticate.
E’ questo che ci piace, quello che abbiamo imparato da questa meravigliosa realizzazione: la profonda bellezza delle forme semplici che scaturisce da dettagli apparentemente impercettibili, ma sottili e sofisticati, che rendono un oggetto assolutamente unico, completamente fuori dalle mode.”
La presenza dei Maestri del Progetto all’interno della costruibilità concreta di un progetto, al 100%.
Noi ci ricordiamo di questa impostazione e cerchiamo di metterla in pratica ogni giorno con la nostra piccola rivoluzione del processo end to end.