Venerdì siamo stati al Padiglione Tedesco alla Biennale di Venezia: ci siamo arrivati un po’ in ritardo, ma in tempo per l’apertura.
Non ci siamo mai sentiti così orgogliosi per un lavoro realizzato.
Il nostro cliente lo ha apprezzato così tanto da menzionare ermesponti anche durante il discorso di apertura: incredibile!
Mai un cliente ci ha dato un tale riconoscimento.
Nemmeno per incarichi più importanti.
Abbiamo davvero apprezzato la possibilità di lavorare con questi professionisti.
Fin dal nostro primo incontro, abbiamo sentito una forte affinità.
Dubbio: siamo forse noi di ermesponti un po’ tedeschi?
O sono gli architetti Ciriacidis & Leherner ad essere un po’ italiani?
Niente di tutto questo.
Abbiamo solo le stesse, profonde radici nel patrimonio culturale della storia dell’architettura occidentale… tutto qui.
Abbiamo trovato un fattore comune molto importante: a entrambi piace fare il proprio lavoro al meglio.
Ce ne prendiamo cura. In tutto quello che facciamo, cerchiamo la perfezione.
Se andrete a Venezia nei prossimi mesi, vi prego di dare un’occhiata al padiglione tedesco.
Per quello che mi riguarda, c’è una particolarità che lo rende diverso da ogni altro padiglione nazionale della Biennale Architettura…
Tutti i padiglioni nazionali – ovviamente – hanno come tema l’architettura, ma ne parlano semplicemente.
Il padiglione tedesco è realmente architettura!
Due costruzioni in una: ognuna con la propria identità e stile da confrontare con l’altra.
Una realizzazione di grande carattere, che non ha bisogno di commenti critici, testi ausiliari, didascalia informative: ogni visitatore percepisce molto bene la realtà architettonica del luogo.
Ad essere onesti, questo è il vero motivo per cui ci siamo letteralmente innamorati di questo progetto.
Crediamo che l’architettura significhi vivere lo spazio d’interni; dalla sensazione generale dello spazio principale, fino all’ultimo dettaglio.