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Festivaletteratura 2013

Sono passati 17 anni dalla nostra prima sponsorizzazione del Festivaletteratura di Mantova! Per anni abbiamo fornito ogni tipo di arredo; dai primi semplici tavoli e sedie per i relatori, alle librerie realizzate usando la nostra libreria Sintagma a moduli quadrati , i vari punti informativi (nel classico OSB tinto blu festival) e dall’anno scorso l’accogliente – speriamo- zona attesa sotto il tendone di piazza Sordello con le panche rotonde ergonomiche per tutti i tipi di lettori di ogni età! Continua a leggere

ermesponti a New York con design-apart

Circa anno fa usciva un articolo di Dario Di Vico sulla rubrica buone notizie del Corriere della Sera sul concetto di “falegname evoluto” che l’architetto -falegname Paolo Ponti sperimentava nel processo di rinnovamento dell’azienda paterna; la ermesponti.

Qualche mese dopo mentre leggevamo con interesse l’ormai famoso saggio di Stefano Micelli “Futuro Artigiano”, in occasione della Biennale di Architettura di Venezia, Francesco Morace ci presenta Micelli e un suo amico, Diego Paccagnella; il tempo di scambiare due parole per intuire una forte affinità sul tema del futuro del Made In Italy. Qualche settimana dopo decidevamo di aderire al progetto di Design-Apart; una piattaforma per il furniture italiano come Eataly per il food; noi Ponti da Mantova a NewYork su questo nuovo ponte sull’Atlantico; ci piaceva.

design-apart loft picture

La presentazione del progetto di ricerca di un loft a Soho da Segno Italiano in occasione del Salone del Mobile di Milano e un mese dopo in occasione de ICFF la selezione del loft prescelto nel cuore del Flatiron district.

Poche settimane dopo il progetto; oggi abbiamo consegnato gli esecutivi e a settembre i lavori edili saranno ultimati. Ad ottobre il cantiere sarà aperto; un’installazione artistica del lavoro dei nostri artigiani. Poi per dodici mesi sarà la living-showroom di Design-Apart; qui l’italian-style-life sarà alla portata di tutti; diventerà la location ideale per l’incontro tra designers, architetti, clienti che cercano il vero italian-bespoke-interior.

Non  crederete che sia finita qui?

ermesponti a mantovacreativa2013

Il nostro contributo a MantovaCreativa 2013 è lontano dal comune concetto di creatività; il creativo è di solito concepito come artista tout court, personaggio eccentrico, romanticamente geniale.

Il nostro contributo è stato in favore di un concetto di creatività concreto, fattivo, artigiano.

La nostra idea di creatività è radicata profondamente nel concetto calviniano ( Italo Calvino!) di fantasia (espresso in una delle sue otto lezioni americane pubblicate una volta da garzanti) che riprendeva il famoso dantesco “poi piovve dentro a l’alta fantasia” per descrivere la fantasia come “un posto dove ci piove dentro”; nessuna creazione ex nihilo,  l’ invenzione come “invenire”, ritrovare nel bagaglio della storia, della cultura, della propria esperienza vissuta.

Gabriele Centazzo

Per questo abbiamo chiamato Gabriele Centazzo (http://www.valcucine.it) che ci ha illustrato con grande generosità la sua visione di progetto eco-sostenibile fondata su una nuova etica di creatività e bellezza che  si fonda sull’eredità della nostra storia ambientale, architettonica, artistica. Un esempio da imitare.

Stefano Micelli

Per testimoniare dal punto di vista economico la percorribilità di questa idea di creatività abbiamo invitato Stefano Micelli (http://futuroartigiano.com) a parlarci della competitività del madeinitaly grazie alla ritrovata centralità del lavoro e delle competenze artigiane tra la iniziale fase progettuale (design) e la produzione finale di serie. Ci ha parlato dell’artigiano evoluto del futuro; tra prototipista e autoproduzione.

Nei mesi precedenti poi, abbiamo accompagnato i ragazzi del liceo artistico di Mantova nella riscoperta della figura di Gio Ponti attraverso l’esperienza concreta del ridisegno e della prototipazione di due tavolini sviluppati da alcuni schizzi pontiani dell’archivio ermesponti.

Serie Apta eurodomus 2

Questi prototipi sono stati esposti nei giorni di Mantova Creativa 2013 insieme agli arredi originali della Serie Apta, l’ultima e forse l’unica vera e propria serie di arredi disegnata da Gio Ponti per uno specifico concetto abitativo- la Casa Adatta- secondo il quale la casa ideale deve essere adattabile a chi la abita e non più viceversa come racconta egli stesso a proposito della sua ultima casa milanese di via Dezza (vedi il video a fine post).

Infine abbiamo assistito -nella primissima fase di definizione degli obbiettivi del workshop -il team degli studenti dello IUAV  guidati dal prof Luca Ferigo alla riscoperta dell’attualità della eredità pontiana del rivoluzionario concetto di “Casa Adatta” e allo sviluppo di tre progetti di arredo per tre diverse tipologie di abitanti contemporanei partendo dai valori pontiani della Serie Apta.

Anche queste nuove visioni delle ipotesi di “case adatte” del futuro degli studenti dello IUAV sono state esposte  insieme a quelle pontiane dei primi anni settanta.

Gio Ponti -dicono quelli che l’hanno conosciuto trai quali Ermes e Gabriella ( da lei prende il nome la sedia”Gabriela”) – avrebbe apprezzato; a distanza di quarant’anni il suo concetto di “casa adatta o ideale” è attuale più che mai.

L’architetto–falegname e “ L’impresa del talento”; la check-list di ermesponti nella sede API di Mantova.



Giovedì 18 ottobre abbiamo avuto il piacere di portare la nostra esperienza alla serie di incontri organizzati dall’ API di Mantova; ”Ceck-list , tra attività e creatività”. Abbiamo parlato della nostra esperienza positiva di “restart “ di un laboratorio di produzione alla terza generazione proprio grazie all’apporto creativo del “design thinking”, come lo definirebbe Francesco Morace (http://francescomorace.nova100.ilsole24ore.com/); la ermesponti nasce e rinasce (ufficialmente solo il primo ottobre del 2011con la scissione dalla vecchia arredamenti ponti) grazie all’occasione di cambiamento offerta dalla crisi congiunturale che ci ha spinti ad una totale revisione della vecchia organizzazione per assicurare la competitività sui mercati sempre più globali che ci trovavamo ad affrontare.

La creatività di una professione come quella progettuale dell’architetto è stata ingrediente fondamentale insieme alla creatività artigiana del falegname che -con il nostro nuovo metodo di lavoro (http://www.ermesponti.it/it/saperfare/metodo.html)- ritorna ad avere un ruolo centrale nell’organizzazione del lavoro e nella produzione di valore aggiunto. La gestione verticale dell’intero processo dal progetto architettonico alla produzione integrata del prodotto e all’organizzazione di tutte le fasi del cantiere fino ad installazione finita ha consentito a noi e ai nostri clienti, sia quelli “business” che quelli “residential”, una consistente ottimizzazione della qualità del progetto e del prodotto nonostante l’apprezzabile risparmio del fattore cruciale tempi-costi.

Una piacevole chiacchierata tra piccoli e medi imprenditori; un’occasione per riflettere  non solo sulla creatività come antidoto alla crisi, ,ma anche su come la creatività– anche quella imprenditoriale -non sia tanto un talento innato quanto il frutto di un paziente lavoro di “ricomposizione” delle proprie personali ricerche e dei propri studi nel tentativo di rispondere alle richieste del mercato e della società.

“L’impresa del talento”; dal Festivaletteratura di Mantova alla Biennale di architettura di Venezia passando idealmente anche per Pordenone.

A Mantova, l’8 settembre, in occasione del festivaletteratura 2012, abbiamo ospitato sul palcoscenico del teatrino D’Arco, i curatori del libro “L’impresa del talento, I territori creativi delle imprese italiane” per dare voce e presenza ad un mondo -quasi sommerso- di fare impresa che non trova spazio  e possibilità di esprimere il suo positivo e concreto esempio di  modello imprenditoriale nei media tradizionali ( troppo impegnati ad alimentare le inutili polemiche politiche locali e nazionali o a mettere sotto i riflettori le più tristi e dolorose storie che purtroppo la cronaca quotidiana non ci fa mancare, o addirittura a rincorrere trionfi o fallimenti di star del calcio o dello spettacolo).

I curatori ci hanno raccontato come è nato questo bellissimo progetto di ricerca; Giovanni Lanzone ci ha raccontato i tempi in cui scrisse insieme a Francesco Morace il testo che ha dato origine a tutto : “ Verità e Bellezza” e di come la storia italiana del Rinascimento se riscoperta può darci – e ci sta ancora dando- delle piste da seguire per uscire vittoriosi dal labirinto di questa crisi con il filo di Arianna in mano. Continua a leggere

Festivaletteratura, anche noi ci saremo


In occasione del Festivaletteratura 2012, sabato 8 settembre, alle 18:00, al Teatrino D’Arco in Piazza D’Arco 2, a Mantova, verrà presentato il volume “ Il Talento dell’Impresa” a cura di Linda Gobbi, Giovanni Lanzone e Francesco Morace;  saranno presenti i curatori.

Una boccata d’aria fresca e pulita nell’atmosfera stagnante dell’informazione sullo stato di salute dell’impresa italiana in questo periodo di epocale crisi economica e culturale e – come dice Morace stesso –  “di cambiamento di paradigmi”.

Il volume – secondo di un ampio progetto editoriale e di ricerca- presenta l’esempio concreto e positivo di dieci aziende italiane -selezionate dall’associazione The Renaissance Link – a testimonianza che la gran parte del tessuto industriale italiano è ancora vivo e competitivo nel mercato globale, grazie alla forte identità valoriale, culturale e di impresa del modello -tutto italiano- dei settori di eccellenza del Made in Italy.

Speriamo possiate partecipare a questo evento, presentato oltre che dall’associazione The Renaissance Link e da Nomos Edizioni, anche da API Giovani e dal Gruppo Giovani Industriali di Mantova con l’auspicio che  possa essere -soprattutto per i giovani imprenditori e i giovani professionisti- un incoraggiamento a investire i loro talenti di creatività ed il loro entusiasmo in questo nostro bel paese che è l’Italia.

Scarica l’invito per l’evento Festivaletteratura 2012

Il mio primo post.

Da almeno 34 anni scrivo a mano; disegno a mano libera da ancor prima. Adoro la matita – il lapis come dicono a Firenze- quella di legno, da temperare e quelle colorate: conservo i trucioli in barattoli di vetro. Mi piace anche il portamina dallo 0.7  fino al 0.3 per il disegno in scala. Mi piacciono i rapidi – quanti ricordi all’università – i roller, persino le biro bic nere.

Ma le stilografiche sono le mie preferite; l’inchiostro seppia.

Adoro la carta; di tutte le grammature, a seconda degli usi dal foglio di velina al quadrettato standard fino alla carte pregiate; indimenticabili le nostre pineider fiorentine.

Alcuni dei miei innumerevoli taccuini

Alcuni dei miei innumerevoli taccuini

Il mio primo blocco schizzi serio lo comprai ad un prezzo esorbitante in vecchie lire -che ho rimosso-  nella storica cartoleria Donatello in via dei servi a Firenze: dentro i miei primi pensieri architettonici a matita;  i miei primi rilievi; le mie prime bozze composizione architettonica;  principalmente Brunelleschi, ma poi anche  Michelangelo, Alberti.

Negli anni la dimensione divenne sempre più piccola, quasi tascabile, da portare sempre con sé; in giro per mostre, biblioteche, viaggi. E la scelta della manifattura sempre più ricercata;  come per esempio quelli artigianali della cartoleria Rossi di via Fernelli a Mantova o quelli con la copertina di cuoio di piazza signoria a Firenze.

Il più bello; fatto a mano dal mio Paolo; copertina di legno di ebano, rilegato con una semplice spiralina  nera a contrasto.

L’ultimo è un field notes rosso regalato da amici con pacchetto di carta velina e margheritine lilla raccolte in giardino; a quadretti; meglio così disegno in scala e scrivo dritto.

Da oggi scrivo diverso senza né carta né inchiostro; scrivo il mio primo post qui con il tocco leggero del tastierino dell’iPad perfettamente proporzionato alle mie piccole mani.

È la prima pagina del nostro notes blog, ma spero di non contare mai la mia ultima pagina di carta; ha ragione field notes: “I’m not writing down to remember it later, I’m writing it down to remember it now”.

Io non scrivo dei “memento”, ma solo per ricordarmi che “scripta manent”.

E non crediate che gli scritti rimangano sulla carta; ti rimangono dentro l’invisibile collegamento  mano- testa.

 ” ciò che non ho disegnato, non l’ho visto” . Goethe.